L’Aquila. Al via all’Aquila la terza edizione di “Tipici dei Parchi”. Nel primo pomeriggio il taglio del nastro per una fiera unica nel suo genere con l’obiettivo di rialfabetizzare la popolazione al rapporto con la ruralità. Attraverso la cucina domestica, Tipici dei Parchi, propone la grandezza dell’arte culinaria italiana in un percorso capace di includere almeno 5 aspetti: agricolo, territoriale, ambientale, nutrizionale, gastronomico/culturale. Il percorso che Tipici dei Parchi ha in mente è legato anche al turismo, favorendo la conoscenza del rapporto tra consumo alimentare, biodiversità e tutela dell’ambiente con la mediazione dell’agricoltore. Un mezzo efficace per riesumare dall’oblio della modernità le nostre radici, riproponendo tradizioni in un contesto di ecosostenibilità e di valorizzazione del prodotto di qualità. Non è un caso che il capoluogo abruzzese sia stato di nuovo scelto per ospitare la terza edizione della manifestazione: tante aziende, simboli di un Abruzzo protagonista nel campo dell’enogastronomia, hanno trovato in queste potenzialità il ritmo di uno sviluppo vivo e dinamico. L’economia diviene quindi mezzo di ricostituzione del tessuto sociale. “Un laboratorio di ricostruzione contempla non solo le mura, ma anche il ripristino del focolare, della socialità; ristabilisce una relazione sana con la terra; concorre alla ridefinizione di un nuovo percorso di sviluppo economico” si legge in una nota. Camminando tra gli oltre 80 stand del grande capannone di Bazzano ci si imbatte in tante soluzioni per comunicare il cibo, tra gli undici show cooking, inaugurati dal grande chef Filippo Artioli, che ha preparato dei golosi cappelletti con farcia all’anguilla, a seguire degustazioni, laboratori del gusto, fattorie didattiche, aria ludica e un calendario di seminari e convegni per accompagnare il visitatore alla scoperta di uno dei patrimoni più importanti d’Italia, la cultura del cibo. In questa edizione inoltre tornerà lo Street Food d’Abruzzo, all’insegna di quella “cucina povera” che è ha contraddistinto la dieta di tanti e tanti italiani fino al secolo scorso.
Si trova davvero di tutto, dal nostro pregiatissimo zafferano dell’altopiano di Navelli, ai cannoli siciliani, dalle birre artigianali alla porchetta, dai cosmetici al latte d’asina alla liquirizia, ripercorrendo i luoghi tradizionali della nostra cucina. Il tutto in allestimenti completamente “green”: scatoloni e cartoni riciclati sono stati riconvertiti in sedie, sgabelli, tavolini, costituendo la materia prima per gli stand degli stessi espositori. Quest’anno si punta a superare i trentamila visitatori del 2014, grazie a un calendario ricco di appuntamenti.
“Ci eravamo lasciati nella scorsa edizione con la promessa che il Salone dei Tipici dei Parchi d’Italia sarebbe stato protagonista anche all’Expo di Milano e abbiamo mantenuto la promessa” ha commentato soddisfatto il coordinatore del Salone Roberto di Vincenzo.
La Fiera nazionale è promossa dal comitato PromoExpo e da Carsa. Già dalle prime ore di apertura in tanti hanno cominciato ad affollare il capannone e già l’odore degli arrosticini d’Abruzzo invade gli ambienti e solletica l’appetito. Gianluca Rubeo e Diego Renzi