Sulmona. Sulmona ha salutato la XXI edizione della Giostra Cavalleresca e la splendida Raffaella Fico, madrina della manifestazione, raffigurante la regina Giovanna d’Aragona, ha premiato il Sestiere di Porta Monaresca che ha vinto con il proprio cavallo. Determinante, per la qualificazione nei punteggi, solo un decimo di secondo a discapito del cavallo del Sestiere di Porta Filiamabili, che si è quindi classificato al secondo posto. La manifestazione ha avuto luogo sabato 26 e domenica 27 luglio, nello splendido centro storico del Capoluogo peligno e la giostra è stata disputata nella celebre piazza Maggiore solcata dall’acquedotto medioevale. L’imponente corteo storico, che precede le gare per entrambi i giorni, nella serata di sabato è stato interrotto da un violento nubifragio abbattutosi sulla città. La tradizione vuole che l’ordine di sfilata dei Sestieri e dei Borghi sia all’inverso rispetto alla classifica ottenuta nell’edizione precedente, quindi si sfila per primi se si è arrivati ultimi e viceversa. Questo perché il Palio, cioè il drappo del vincitore, è sempre l’ultimo a sfilare insieme al Sestiere o Borgo classificatosi primo ai punteggi dell’anno prima. Centinaia di figuranti con preziosi costumi rinascimentali: cavalieri e dame, trombettieri e banditori, alabardieri e paggi hanno sfilato per le austere strade della città ornate delle eleganti facciate dei palazzi gentilizi e delle artistiche ed antiche chiese, evocando i fasti dell’antica giostra che aveva luogo in Sulmona due volte l’anno (in aprile e a ferragosto). La tenzone quattrocentesca venne interrotta nella prima metà del 1600, quando fu dismessa per “disapplicazione e mancanza di cavalieri giostranti”. Il premio per la vittoria finale consisteva in una cospicua somma di denaro, in una medaglia d’oro con sopra impresso il famoso motto ovidiano SMPE “Sulmo Mihi Patria Est” e in un drappo in seta preziosa che rappresentava appunto il “Palio”. Oggi la Giostra di Sulmona è organizzata diversamente rispetto a quella rinascimentale ed è stata ripresa dall’iniziativa di un gruppo di cittadini coordinati dal Prof. Gildo Di Marco, i quali dal luglio 1995 portano avanti l’evento su base di assoluto volontariato, senza scopi di lucro e con l’aiuto dell’Ente Palio del Niballo di Faenza. Essa vede la partecipazione dei quattro Sestieri: Porta Bonomini, Porta Filiamabili, Porta Japasseri, Porta Manaresca e dei tre Borghi: Pacentrano, San Panfilo e Santa Maria della Tomba. I cavalieri che rappresentano questi territori cittadini si affrontano in singolar tenzone sul campo di gara allestito in piazza Maggiore. Ogni cavaliere si scontra con altri quattro cavalieri per un totale di 14 scontri, alla fine dei quali i primi quattro classificati si scontrano in due semifinali e poi nella finale per la conquista del Palio che consiste in un dipinto su tela realizzato ogni anno da un diverso artista a livello internazionale.
Mirco Crisante