Pescara. La tentata violenza sessuale, perpetrata da un marocchino su una 50enne ucraina, entrambi senza fissa dimora, ha sollevato un vespaio di polemiche, com’è giusto che sia quando accadono fatti di cronaca così intollerabili, che scuotono vigorosamente le coscienze.
Ieri è stata celebrata la giornata della donna, ma vi è ancora ben poco da festeggiare se, alle soglie del 2020, si verificano eventi caratterizzati da profondi retaggi barbarici.
Marco Forconi, energico esponente di Fratelli d’Italia, non ci sta e su facebook, in un diretto j’accuse, esprime il suo punto di vista sulla vicenda, puntando il dito contro il Comune di Pescara e, più in generale, contro uno dei mali del secolo, uno dei più atroci, che miete vittime da sempre: l’indifferenza.
Le parole di Forconi: “Leggo, su pagine facebook di media locali, commenti giustificazionisti sulla violenza perpetrata da un marocchino verso una senza fissa dimora ucraina, quasi a voler insinuare “eh, ma viveva in un tugurio, in stabili abbandonati, poteva capitare…”
Poteva capitare un accidente! Se non ci fosse stata la telefonata e la testimonianza di “Roberto”, ora si sarebbe consumata l’ennesima violenza nel silenzio.
In tutto ciò, mi sento di puntare il dito anche verso il Comune di Pescara che, nonostante denunce come quelle dell’ex draga sul lungofiume o dell’ex Enaip sul lungomare, ha ben pensato non solo di non reagire ma nemmeno di rispondere pubblicamente.
Mediocrità.
Fragilità sociale, dove l’isolamento produce mostri senza volto ma con tante facce, tante quante la bruttezza del modernismo che resuscita il male più atroce e più devastante: l’indifferenza.