L’Aquila. “Sono stati utilizzati soldi pubblici per organizzare un evento auto celebrativo e autoreferenziale o si trattava davvero di comunicazione istituzionale rivota ai cittadini? I dubbi ci sono e per questo chiedero’ alla Corte dei Conti di verificare se la manifestazione voluta dal presidente D’Alfonso nel mese di giugno 2015 e’ da inserirsi all’interno della pubblicita’ istituzionale dell’Ente o se trattasi di un evento strettamente politico con il quale il governatore ha chiamato a raccolta il popolo del Pd”. E’ quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo a proposito di “Vieni a scoprire cosa ho fatto per te”, la manifestazione voluta da D’Alfonso e organizzata dalla Pomilio Blumm nell’ambito del programma, affidato direttamente dalla Regione Abruzzo all’impresa di comunicazione pescarese, che prevede la realizzazione di 4 eventi tematici per un importo pari a 29 mila 988 euro. Eventi, si legge nella determina, che “di volta in volta saranno richiesti dal signor presidente della Regione”; “a oggi pero’ – rileva Febbo – di quegli eventi ne sono stati organizzati solo 3. Il grande appuntamento in programma a Piazza Unione il 26 giugno 2015, che avrebbe assorbito gran parte della somma residuale assegnata (quanto resta quindi per il quarto misterioso evento?) – ricorda il presidente della Commissione di Vigilanza – mirava a illustrare l’attivita’ compiuta nel primo anno di amministrazione e aveva richiesto una capillare azione di comunicazione, come nel miglior stile dalfonsiano, per consentire la massima promozione: materiale stampato (manifesti, locandine e brochure); video, spot da trasmettere sulle emittenti radiotelevisive e on line, messaggistica sms e ovviamente l’allestimento dello spazio pubblico per consentire lo svolgimento della manifestazione. D’Alfonso voleva organizzare un’assemblea pubblica chiamando a raccolta la comunita’ (che si riconosceva nel centrosinistra?) e soprattutto le istituzioni (aderenti al Pd?) anche se, anziche’ gli annunci trionfalistici del governatore, fecero scalpore le proteste di cittadini, movimenti e associazioni intervenuti quel giorno in piazza. Gli abruzzesi pero’ – prosegue il consigliere – hanno il diritto di sapere se quell’evento promozionale, che faceva seguito alla due giorni di convegno sul sistema bibliotecario regionale organizzato a novembre 2014 e inserita nell’affidamento a Pomilio, sia giustamente a carico del bilancio regionale o se piuttosto si trattasse di un incontro politico-elettorale travestito da manifestazione ‘istituzionale’ e che quindi non poteva essere finanziato con soldi pubblici. E poi, considerando la struttura di professionisti a disposizione della Regione, era davvero necessario affidare a un’agenzia esterna la realizzazione di queste iniziative? Spero che la Corte dei Conti – conclude Febbo – sapra’ svelare l’arcano”.