Pescara. “Mentre i Segretari Regionali di Filt CGIL, Fit CISL e Faisa CISAL aprivano la vertenza “La Panoramica”, l’UGL si chiamava fuori dal tavolo sindacale millantando una soluzione in grado di restituire (tutto e subito) ai lavoratori il valore della contrattazione aziendale disdettata, affermazioni forti e toni perentori atti a screditare l’operato delle tre sigle confederali”. Così in una nota stampa FILT-CGIL, FIT-CISL, e FAISA-CISAL.
“Era infatti il 30 ottobre 2021 quando il segretario provinciale Ugl trasporti Fabrizio Mancini affermava sugli organi di stampa: “Ad oggi resta in piedi solo la vertenza portata avanti da tre lavoratori della UGL che si sono rivolti al giudice per riavere indietro ciò che gli è stato tolto; le altre sigle si son fatte portare letteralmente a spasso dall’azienda per un anno. In realtà tutto ciò era FALSO! A cominciare da quel fantomatico ricorso giuridico esecutivo che già il 4 novembre 2021 avrebbe dovuto ristorare tutti i lavoratori della Panoramica colpiti dalla scure della società. Falso e totalmente inventato anche quel presunto blocco dei server chiamato in causa per giustificare il ritardo e la riserva del giudice. In realtà non ci sarebbe potuto essere alcun giudizio da parte del Magistrato semplicemente perché non c’era stato alcun ricorso”.
“Tutta questa oscura vicenda è stata peraltro dettagliatamente esposta nel corso dell’ultima assemblea tenutasi poco prima di ferragosto proprio da un lavoratore della Panoramica (ex iscritto UGL), davanti agli occhi increduli di tutti i colleghi, indignati, sorpresi e sbigottiti. Non a caso i segretari di FILT CGIL, FIT CISL e FAISA CISAL tutti presenti hanno invitato sia il Segretario Regionale che il Segretario Provinciale UGL rispettivamente Giuseppe Lupo e Fabrizio Mancini (anche loro presenti all’assemblea) a rispondere a queste pesanti accuse ma da loro abbiamo ricevuto solo sghignazzi, espressioni divertite e persino la negazione di quanto riportato virgolettato il 30 ottobre 2021 dagli organi di stampa rispetto all’attivazione del suddetto ricorso. Ci saremmo aspettati una querela per diffamazione nei confronti di quel lavoratore che coraggiosamente ha deciso di uscire allo scoperto raccontando a tutti, con dovizia di particolari e tempistiche quello che aveva scoperto. Ora capiamo perché tutto ciò non sia successo e perché soprattutto l’UGL abbia cercato di buttare in caciara l’assemblea, sminuendone la sovranità rispetto ai percorsi da intraprendere. Ancor più grave aver boicottato uno sciopero vero, viziato i tentativi di conciliazione, fuorviato e condizionato le scelte dei loro associati incidendo anche sulla collettività aziendale, millantando un atto esecutivo (falso e inesistente) facendo più volte riferimento ad un ex art.700 davanti a 40 lavoratori con il quale si sarebbero restituite tutte le spettanze senza dover portare i lavoratori allo sciopero. E’ assolutamente VERGOGNOSO e INAMMISSIBILE promettere ai lavoratori attraverso il FALSO, risultati non raggiungibili approfittando di famiglie che hanno perso 350€ mensili con il solo reale obiettivo di estorcere l’iscrizione sindacale, mentre “i sindacati”, quelli veri, con senso di responsabilità si fanno carico di una posizione scomoda portando avanti la vertenza. Certo è meno empatico dover esporre le dinamiche per quello che sono, ma la riteniamo l’unica strada per poter, assieme ai lavoratori iscritti (e non) individuare la miglior strada da seguire fornendo loro tutti gli elementi oggettivi per valutazioni reali e oculate in antitesi con il motto di chi dirige la Ugl trasporti a livello regionale : “a casa mia comando io !!”.
“Ora a prescindere da quello che accadrà e anche se il giudice decidesse di archiviare tutto piuttosto che accogliere le istanze della difesa per riaprire le indagini e per punire i colpevoli, nulla potrà cancellare la gravità inaudita di quanto accaduto, un atto di sciacallaggio sul quale ci auguriamo l’ UGL trasporti nazionale prenda seri provvedimenti nei confronti di chi si è reso protagonista di questa squallida vicenda. Del resto è ormai consuetudine di UGL trasporti Abruzzo provare a intercettare lo stato di disagio dei lavoratori cercando di sminuire l’operato altrui, accade quando non si riesce a brillare di luce propria”.