Tortoreto. Ieri pomeriggio i dipendenti della Betafence di Tortoreto hanno messo in atto un presidio a Mosciano , in occasione del convegno di Confindustria al Blue Palace, per accendere nuovamente i riflettori sulla situazione del sito di Tortoreto. Nel corso dell’incontro in videoconferenza al Mise dello scorso 1 settembre l’azienda ha infatti confermato la decisione di chiudere il sito produttivo, lasciando a Tortoreto una sede logistica e commerciale con soli 25 dipendenti sui 155 attualmente impiegati. Una decisione giudicata inaccettabile dai lavoratori, che questo pomeriggio hanno spostato il presidio da Tortoreto a Mosciano con l’obiettivo di incontrare l’assessore regionale Mauro Febbo e il presidente Marco Marsilio, che partecipavano al convegno di Confindustria.
“Abbiamo parlato sia con Febbo che con Marsilio”, ha detto il segretario della Fiom Cgil Mirco D’Ignazio, “chiedendo loro un maggior coinvolgimento della Regione nella vertenza e di sollecitare il ministero per la convocazione di un nuovo incontro. L’assessore Febbo ci ha detto che domani incontrerà il sottosegretario Todde per la vertenza Yokohama e che porterà all’attenzione del tavolo anche la vertenza Betafence e il presidente Marsilio nell’esprimere la sua vicinanza ai lavoratori ci ha assicurato che è pronto a starci vicino in tutte le azioni che decideremo di intraprendere, anche mediatiche. Il nostro obiettivo, adesso, è quello di fare in modo che in questa fase venga coinvolto al tavolo anche il fondo Carlyle, (proprietario del gruppo Praesidiad, di cui fa parte la Betafence) e il suo rappresentante italiano Marco De Benedetti”.