Anziani over-80 ma anche una prima quota di 400.000 pazienti oncologici, ematologici e cardiologici. Sono queste le prime due categorie di popolazione che verranno vaccinate contro il SarsCov2 subito dopo il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa. Mentre le richieste di accesso prioritario all’immunizzazione si moltiplicano, anche ad esempio per insegnanti ed altre categorie sensibili, sembra dunque confermato che proprio anziani e pazienti più fragili apriranno la fase 2 della campagna vaccinale in atto.
“Anche in base alla disponibilità e all’arrivo delle dosi di vaccini anti-Covid, si procederà con la vaccinazione prima agli anziani over-80 e poi ai pazienti fragili, tra i quali quelli oncologici, rispetto a tutte le altre categorie della popolazione”, ha sottolineato il viceministro alla Salute Pierpalo Sileri, intervenuto ad una conferenza stampa on line organizzata dalla Fondazione Insieme contro il Cancro sui test genomici nella cura del cancro al seno. “Si comincerà probabilmente un pò più avanti rispetto agli inizi di febbraio – ha precisato – perchè si è anche in attesa dell’Ok dell’Agenzia europea del farmaco Ema al vaccino AstraZeneca, che consentirà di avere dosi ulteriori”. La campagna di vaccinazione, infatti, “sta andando bene, ma ora vi è il problema della consegna di alcune dosi Pfizer e le Regioni – ha sottolineato – devono tenere delle riserve per le seconde dosi”. Proprio la prevista riduzione nella fornitura delle dosi di vaccino Pfizer ha ad esempio costretto l’Azienda Ulss 2 di Treviso ad annullare il “V-Day” inizialmente fissato per il 23 gennaio in cui il vaccino avrebbe dovuto essere somministrata a 6.000 persone. Il farmaco disponibile sarà ora utilizzato per somministrare la seconda dose a chi sia già stato vaccinato, mentre si rinuncerà ad avviare come previsto le vaccinazioni alle prime fasce di ultraottantenni. Su questo fronte, però, le regioni vanno in ordine sparso ed in alcune, al contrario, l’immunizzazione degli anziani è già partita. Come nel Lazio, dove oggi sono state superate le 110 mila dosi somministrate di cui oltre 8 mila a over-80. Priorità maggiore sarà data anche a 400mila pazienti oncologici, ematologici e cardiologici. Si tratta, tra gli altri, di pazienti in cura con chemioterapia, trapiantati di midollo e di cuore, ha affermato il presidente della Fondazione Insieme contro il cancro Francesco Cognetti, precisando di aver avuto interlocuzioni in tal senso con il ministro della Salute Roberto Speranza ed il commissario straordinario Domenico Arcuri. Si tratta appunto di una quota di primi 400mila pazienti, su un totale di 11 milioni di pazienti fragili con questo tipo di patologie, che hanno alte possibilità di guarigione e con una alta aspettativa di vita.
Se questi pazienti fossero contagiati dal Covid, “avrebbero un rischio di mortalità del +25% e questo non può accadere. Mi auguro – ha sottolineato Cognetti – che entro febbraio si possa procedere alle vaccinazioni”. Intanto, l’Agenzia italiana del farmaco Aifa ha comunicato che le eventuali reazioni avverse al vaccino anti-Covid possono essere segnalate al medico di famiglia, al centro vaccinale, al farmacista di fiducia o alla Asl di appartenenza, oltre che direttamente sul sito Vigifarmaco dell’Aifa. Tra gli effetti collaterali al vaccino più spesso osservati finora ci sono reazioni locali nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa e dolori muscolari o articolari, insieme a febbre, nausea o più raramente gonfiore dei linfonodi.