Roma. A distanza di tre giorni, il Ministero della Salute ha nuovamente aggiornato il modulo del consenso informato per le vaccinazioni anti-Covid. Lo comunica la Federazione nazionale degli Ordini
dei medici (Fnomceo), esprimendo “piena condivisione” e sottolineando al contempo come “le competenze non possono estere stabilite con un Decreto Legge ma sono il frutto di un percorso formativo”.
“Piena condivisione dell’ultimo aggiornamento”, dichiara in una nota il presidente Fnomceo Filippo Anelli, “rispetto alla precedente versione, quella del 25 marzo, si chiarisce che, ‘relativamente alla firma del consenso alla vaccinazione Covid-19, la presenza del secondo professionista sanitario non è indispensabile in caso di vaccinazione in ambulatorio o altro contesto ove operi un singolo medico, al domicilio della persona vaccinanda o in stato di criticità logisticoorganizzative'”.
“Il Ministero”, aggiunge Anelli, “ribadisce la centralità del ruolo del medico nella raccolta del consenso informato: sua è la firma in calce al modulo, perché sua è la responsabilità professionale di effettuare l’anamnesi del paziente, valutarne lo stato di salute e l’eleggibilità alla vaccinazione”. E inoltre, “per monitorare che non si verifichino reazioni avverse immediate, si chiede infine al paziente di rimanere nella sala d’aspetto del medico per almeno 15 minuti”.
“Tutte queste funzioni e competenze sono proprie del medico”, prosegue Anelli, “in sua assenza, chi
gestirà le reazioni avverse? Chi si prenderà la responsabilità di vaccinare anche in concomitanza di patologie o terapie, o, al contrario, di rifiutare la vaccinazione? Esiste, è vero, un modulo con le domande standard da porre al paziente, ma nessun modulo potrà mai sostituire l’occhio del clinico. Le competenze non possono essere stabilite con un Decreto Legge”.
“Ribadiamo che le agenzie regolatorie dei farmaci demandano la somministrazione dei vaccini alla prescrizione del medico. Resta irrisolto, in assenza del medico, il tema delle complicanze che dovrebbe prevedere il suo urgente intervento. Questo scenario, insomma, in carenza di forti premesse giuridiche”, dichiara il presidente Fnomceo in conclusione, “apre anche un nuovo fronte sul versante assicurativo e del risarcimento del danno”.