L’Aquila. In relazione all’erogazione di prestazioni sanitarie in regime residenziale, riabilitativo e psicoriabilitativo, Cisl e Cgil Funzione Pubblica “mettono in risalto l’esistenza di una sperequazione a svantaggio della provincia aquilana la quale risulta essere l’unica penalizzata affermano a vantaggio essenzialmente delle provincie di Teramo e Chieti”. Così il segretario responsabile Territoriale UILFPL Simone Tempesta e il segretario Provinciale CGILFP, Francesco Marrelli, dopo aver esaminato i dati derivanti dalla ripartizione dei budget attribuiti alle varie provincie abruzzesi. Secondo il calcolo del valore medio annuo procapite per cittadino residente, la provincia di L’Aquila ha un valore medio annuo procapite attribuito di 21 euro; la provincia di Chieti di 54 euro; la provincia di Pescara di 46 euro, quella di Teramo di 56 euro.Il Fabbisogno procapite previsto per legge dovrebbe essere di 45 euro per abitante. “Analizzando i dati complessivi della Regione Abruzzo: Residenti 1.342.366 Budget attribuito 60.432.276 valore medio annuo procapite attribuito 45 euro possiamo tranquillamente affermare che il parametro previsto è stato rispettato applicando la classica statistica del pollo per la quale se due persone hanno un pollo e lo mangia una persona soltanto statisticamente hanno mangiato mezzo pollo a testa” spiegano ancora i due sindacalisti. “Viceversa, purtroppo, la ripartizione del budget ex DCA 49/2016 palesa una evidente sperequazione, attribuendo di fatto al posto letto della provincia aquilana un valore che è più che dimezzato rispetto al totale regionale”. “Infatti proseguono i due sindacalisti per il cittadino residente nella provincia di L’Aquila sono sufficienti 21 euro mentre per il cittadino di Teramo ne occorro ben 56 euro, anche se studi epidemiologici evidenziano come la composizione della popolazione per sesso, età ed incidenza di determinate patologie sia sostanzialmente identica tra le 4 province, appare, quindi, ingiustificata ed irrazionale la ripartizione effettuata dalla Regione Abruzzo”. Per Tempesta e Marulli, “ulteriore conferma che il budget attribuito alla provincia dell’Aquila non corrisponde al fabbisogno effettivo della popolazione arriva dai dati della ASL la quale è costretta a subire un saldo di mobilità passiva per prestazioni riabilitative che si avvicina a 3 milioni di euro gravando drasticamente sul bilancio. Il cittadino Aquilano, non trovando risposta sul territorio è costretto a curarsi fuori dalla provincia con notevoli sacrifici personali e famigliari”.