L’offensiva russa continua a concentrarsi sul sud e sull’est dell’Ucraina e in particolare su Odessa, colpita ancora ieri sera da una serie di raid missilistici con almeno un morto e cinque feriti.
Combattimenti in corso anche nell’acciaieria Azovstal dove Kiev fa saere che ‘sono presenti ancora 100 civili’.
Più di mille combattenti ucraini, tra cui centinaia di feriti – rende noto Kiev -si trovano ancora nell’acciaieria Azovstal di Mariupol.
PROSEGUE L’ASSALTO ALL’ACCIAIERIA
Le forze russe stanno conducendo “operazioni di assalto” all’acciaieria Azovstal di Mariupol, dove centinaia di combattenti ucraini continuano a resistere sotto gli attacchi. Lo ha detto il Ministero della difesa di Kiev, secondo quanto riporta la Bbc . Un consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko, ha detto che l’esercito russo ha iniziato ad assediare la fabbrica dopo che un convoglio Onu ha lasciato la regione di Donetsk. I russi hanno cercato di far saltare un ponte usato per le evacuazioni, ha spiegato, per bloccare gli ultimi combattenti rimasti all’interno. Nelle ultime 24 ore – afferma il battaglione Azov – l’esercito russo ha effettuato 34 attacchi aerei sul territorio dello stabilimento Azovstal di Mariupol, inclusi 8 con bombardieri strategici. Le unità russe stanno usando “l’artiglieria navale, razzi Mlrs, Ur-77, carri armati. Non smettono di cercare di catturare l’acciaieria e continuano a effettuare assalti quotidiani con il supporto della fanteria”, scrive il reggimento accerchiato nell’impianto siderurgico.L’esercito di Kiev – intanto – sta lavorando ad un piano militare per salvare i combattenti dell’acciaieria Azovstal di Mariupol. Lo ha detto l’ex comandante del reggimento Azov Maxim Zhorin in una intervista esclusiva a Canale 24 riportata da Unian, sottolineando che questa via viene seguita in parallelo con i canali diplomatici già aperti. Zhorin ha annunciato i preparativi per l’operazione militare spiegando che vengono sviluppati con la leadership delle forze armate ucraine. Tuttavia, ha spiegato, sarà prima necessario completare l’equipaggiamento militare e il rifornimento delle armi. “Non sono sicuro che attualmente i combattenti che si trovano sul territorio dell’Azovstal abbiano tanto tempo, quindi ci stiamo preparando e lavorando in parallelo in due direzioni: diplomatica e militare per tirarli fuori”, ha affermato. L’operazione “potrebbe essere in più fasi raggruppando le unità”, ha affermato. Nella Azovstal di Mariupol “oltre ai militari nei rifugi rimangono almeno 100 civili“. Lo scrive su Telegram il consigliere del sindaco Petro Andryushchenko. “Tuttavia, ciò non riduce la densità degli attacchi da parte degli occupanti. L’artiglieria pesante e gli aerei hanno continuato a bombardare l’impianto per tutto il giorno. I tentativi di prendere d’assalto il terreno continuano a fallire”. “I tentativi russi di assalto da terra dell’acciaieria Azovstal di Mariupol non stanno avendo successo: la bandiera ucraina sventola in cima a un edificio dell’impianto siderurgico”, scrive il consigliere del sindaco Petro Andriushchenko su Telegram, citato da Ukrinform. Andriushchenko ha anche postato un video dove si vedono numerose esplosioni all’interno dell’acciaieria. Le immagini mostrano la bandiera ucraina ancora sull’acciaieria.
COLPITO UN ALBERGO
Tre missili Kinzhal – i nuovi missili ipersonici della Russia – sono stati sparati ieri sera da un aereo su un hotel nella zona di Odessa, colpito anche un centro commerciale con altri sette missili. Lo ha reso noto Sergey Bratchuk, portavoce dell’amministrazione militare regionale di Odessa citato dalla Cnn che ha geolocalizzato e verificato l’autenticità di due video che circolano sui social e mostrano danni significativi alla struttura turistica di Zatoka. Le unità russe hanno attaccato ieri la città usando sottomarini, navi e aerei. La Cnn afferma che non è chiaro perché sia stato colpito l’albergo e chi o cosa potesse ospitare. I missili russi hanno colpito Odessa alle 22,30, le strade fortunatamente erano vuote per via del coprifuoco. Il fumo denso e nero ha riempito il centro del porto storico. Nel filmato pubblicato online dall’esercito ucraino si vedono i vigili del fuoco tra le macerie di quelli che erano un centro commerciale e un magazzino.
DISTRUTTO IL MONASTERO DI SAN GIORGIO
Le truppe russe hanno distrutto con un missile il Monastero di San Giorgio della Santa Dormizione di Svyatogorsk, nell’Ucraina orientale. Lo riferisce l’agenzia Ukrinform sul suo canale Telegram. L’Eremo, appartenente al Patriarcato di Mosca, sorge sulla sponda destra del fiume Severskij Donec, affluente del Don, e le prime notizie sulla sua esistenza risalgono al 1526, descritto come “sentinella contro i tatari di Crimea”. Nel 1637 fu costruita la Cattedrale della Santa Dormizione nella parte superiore del monte fatto di labirinti e passaggi. Durante il conflitto ha offerto rifugio ai civili, venendo già danneggiata da un attacco aereo lo scorso12 marzo col ferimento di molti dei rifugiati.
VITTIME A IZYUM
I corpi di 44 civili sono stati trovati sotto le macerie di un palazzo a Izyum, nella regione di Kharkiv, nell’ovest dell’Ucraina. Lo fa sapere il capo dell’amministrazione militare regionale di Kharkiv, Oleg Sinegubov, su Telegram, secondo quanto riporta l’agenzia ucraina Unian. “Nella città di Izyum temporaneamente occupata, dalle macerie di un edificio di cinque piani distrutto dagli occupanti nella prima decade di marzo, sono stati trovati i corpi di 44 civili. Questo è un altro orribile crimine di guerra degli occupanti russi contro i civili”, ha detto.
DRAGHI NEGLI USA, I DOSSIER SUL TAVOLO
Oggi è previsto inoltre l’incontro tra premier Mario Draghi e il presidente Usa Joe Biden dedicato alle sanzioni da imporre a Putin e alla Russia e agli aiuti all’Ucraina: Ieri il presidente americano Joe Biden ha firmato una legge per velocizzare l’invio di armi a Kiev ispirata ad una misura del 1941 usata per fornire equipaggiamenti ai britannici che combattevano contro Hitler. Annunciandola nello Studio Ovale ha fatto appello al congresso per una rapida approvazione ed ha attaccato la “distruzione sfrenata” in corso in Ucraina. Poco dopo, a una raccolta di fondi, ha definito Putin un “calcolatore” dicendosi preoccupato del fatto che non trovi una via di uscita dalla guerra.