L’Aquila. Due 20enne aquilani avevano ucciso e squartato un bovino e portato via parti delle carni. Oggi uno dei due indagati, Piero Tomei, assistito dall’avvocato Massimo Costantini, ha deciso di patteggiare 1 anno e 8 mesi di pena e dovrà presentarsi davanti al giudice la prossima settimana. Il giovane dovrà rispondere dell’uccisione della mucca e del porto del fucile fuori casa. L’altro indagato invece deva ancora decidere che strategia adottare. Una volta trovati, i due raccontarono di aver ucciso e tentato di macellare la mucca non avendo i soldi per acquistare la carne al negozio. La mucca era gravida e fu uccisa in località Pineta Cardone, a 900 metri di quota sopra gli abitati di Sant’Angelo e San Benedetto di Bagno. L’accaduto risale alla sera dello scorso 21 marzo, i giovani armati di carabina calibro 22, a uso sportivo e di una torcia hanno raggiunto il posto e una volta individuato l’animale lo hanno ucciso sparandogli un colpo in fronte e successivamente hanno reciso l’arteria giugulare in modo da provocarne il dissanguamento. I due poi hanno iniziato a fare a pezzi il corpo del bovino dal peso di circa 100 chili, ma non sono riusciti a portarlo via tutto poiché si era incastrato sotto a delle piante. Le parti asportate sono state caricate in macchina e i ragazzi si sono dileguati. Nei giorni successivi in attesa di lavorare la carne, nascosta in una cantina, è apparsa la notizia sui quotidiani i due si sono spaventati e hanno gettato quanto asportato fra i rovi in campagna. Ad incastrarli però è stata una ricevuta di una ricarica telefonica trovata e consegnata alla polizia dalla proprietaria dell’animale che nel frattempo aveva avvisato agenti e veterinario per procedere alla smaltimento della carcassa