L’Aquila. E’ stato trovato in possesso di 8 involucri di cocaina, per un peso complessivo di 15 grammi, di un bilancino di precisione e 7.000 euro circa, in diverso taglio di banconote. Stefano Zecca, fornitore dello stupefacente agli altri indagati aquilani nell’ambito dell’operazione platforms è stato tratto in arresto in flagranza di reato. All’arrivo degli agenti della Squadra Mobile dell’Aquila e di Roma, l’uomo si è barricato in casa e poi ha tentato di fuggire dal balcone dell’appartamento dopo aver gettato tutta la cocaina gettandola nel water. L’approvvigionamento di cocaina ed hashish avveniva con cadenza settimanale nella città di Roma, dove, in via Ettore Franceschini, Di Virgilio e Cincis si recavano con l’autovettura Alfa Romeo del secondo, e si rifornivano di sostanza stupefacente dal romano. L’identificazione certa di quest’ultimo è stata fatta per la prima volta certa in data 17 febbraio 2015, quando gli agenti della Sezione Antidroga unitamente a personale della Polizia Scientifica, tutti dell’Aquila, si recavano a Roma ove riuscivano a documentare anche fotograficamente l’ennesimo incontro tra acquirenti e venditore. Prima di procedere all’acquisto, Di Virgilio Luca contattava telefonicamente Zecca Stefano, sull’utenza telefonica effettuando anche l’ordinazione della sostanza stupefacente da prelevare. Utilizzando termini criptati, l’aquilano metteva a conoscenza il romano della qualità e del quantitativo da prelevare. Il 25 febbraio, Di Virgilio Luca e Cincis Maurizio venivano tratti in arresto per detenzione di 300 grammi di hashish e 61,5 grammi di cocaina. Zecca è risultato incensurato e lavorante per una società inserita nel campo della distribuzione di cibi e bevande per uffici.L’operazione è stata denominata platforms perché gli indagati nelle conversazioni telefoniche indicavano la droga col termine criptato di “pedane” (in inglese platforms).