L’Aquila. Si è costituito Walter D’Alessandro, l’imprenditore aquilano colpito da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nell’ambito della maxi inchiesta sul traffico di cocaina tra Italia ed Albania. E’ durata poco più di 24 ore la latitanza del 43enne che ieri sera si è costituito ai carabinieri della stazione dell’Aquila. L’uomo era irreperibile dall’alba di venerdì. Secondo l’accusa della procura distrettuale antimafia, il costruttore avrebbe avuto un ruolo chiave all’interno dell’organizzazione criminale mettendo a disposizione dei corrieri albanesi auto di grossa cilindrata e di fare assunzioni fittizie nelle sue imprese per regolarizzare la presenza in Italia degli stessi corrieri. Intanto le carte dell’inchiesta, da cui si apprende che gli arrestati si lanciavano messaggi anche su Facebook , aprono altre finestre sul modus operandi dell’organizzazione di albanesi, italiani e romeni pronta a gestire chili di cocaina e marijuana per rifornire la Teramo bene e la costa. Tanti i consumatori abituali che periodicamente si rivolgevano ai due fratelli albanesi, le intercettazioni hanno catturato anche i nomi di un avvocato e di un politico entrambi teramani. Quest’ultimo nel corso delle indagini, durate circa un anno, è stato intercettato in quaranta conversazioni. E numerose, quasi quotidiane, sono quelle tra l’avvocato e gli spacciatori.