Pescara. Il consigliere regionale del Pd Abruzzo Antonio Blasioli ha effettuato ieri mattina un sopralluogo sul cantiere del terzo ponte sul fiume Saline. I lavori sono ormai prossimi alla conclusione, ha riferito Blasioli, ma resta da sbrogliare un complicato intrigo burocratico che potrebbe mettere a rischio la copertura finanziaria dell’opera.
“Questa mattina ho potuto constatare l’avanzamento del progetto e già si parla di inaugurazione tra l’8 e il 20 dicembre prossimo – ha dichiarato Blasioli a margine del sopralluogo -. A ben guardare, infatti, mancano solo il manto di asfalto (il binder è stato già realizzato) e la segnaletica. Realizzata anche la rotatoria a nord del fiume e le piste ciclabili, ma a causa dell’approssimazione con cui il centrodestra governa Regione e Provincia, si corre il rischio di allungare i tempi. Ecco i fatti: l’opera è stata resa possibile da un finanziamento Cipe del 2006, del valore di 15milioni 813mila euro, che ha consentito lo svolgimento fin qui dei lavori. Ma tali somme, evidentemente, non sono state ritenute sufficienti, infatti la Provincia di Pescara con nota del 6 maggio 2019 ha chiesto un ulteriore finanziamento di 3milioni 300mila euro per opere di completamento, complementari e di salvaguardia di opere minori.
Così la Regione Abruzzo, con Delibera di giunta regionale n. 426 del 24 luglio 2019, ha riprogrammato le risorse assegnate alla Loreto Penne per 3.200.000 euro e in data 9 settembre 2019 ha redatto una nuova convenzione con la Provincia di Pescara per la concessione della somma ulteriore.
Tuttavia le cose non devono essere filate per il verso giusto, se con determina n. DPE004/132 del 28 ottobre 2019 il Servizio Reti Ferroviarie, viabilità e Impianti fissi della Regione ha sospeso l’erogazione del finanziamento, contestando anche la convenzione intercorsa tra la Regione Abruzzo e la Provincia. Il Servizio regionale asserisce che nella progettazione inviata dalla Provincia manchi del tutto la ripartizione delle opere tra complementari e supplementari. Si tratta, infatti, di sezioni che, stando al nuovo codice dei contratti pubblici e in particolare all’art. 106 del D.Lgs. 50/2016, avrebbero una netta distinzione in merito alla possibilità di essere affidati alla stessa ditta che già eseguiva l’opera principale. Il nodo è proprio questo: i lavori complementari potevano essere affidati alla stessa ditta che già eseguiva il ponte, ma i lavori supplementari, essendo invece extracontrattuali, avrebbero richiesto una separata procedura di affidamento che non sarebbe stata espletata.
Tecnicamente l’operato della Provincia potrebbe giustificarsi sulla base del diverso Codice dei contratti applicabile alla fattispecie. L’inizio dell’opera, infatti, risale al 2006 e quindi per risolvere l‘impasse si potrebbero utilizzare le norme del precedente Codice dei contratti (D. Lgs. 163/06) che non conteneva una simile differenzazione, ma a dirimere la questione sarà l’Anac. Ciò che è certo è che nel dubbio la determina ha sospeso un finanziamento considerevole di opere già realizzate, comunicando alla Provincia l’apertura del procedimento e chiedendo all’Anac di esprimersi con parere rispetto a queste problematiche. Ma resta da capire come sia possibile che i lavori oggetto del dubbio siano attualmente in corso, se la citata determina sospende la fonte di finanziamento.
Allo stato attuale – conclude Blasioli – è certo che la Provincia non ha ricevuto il fondi e non li riceverà a breve, almeno fino a che non arriverà il parere Anac, che potrebbe confermare la posizione del servizio regionale, mettendo nei guai l’ente esecutore, che vedrebbe riconosciuta l’illegittimità di un affidamento che doveva essere autonomo e distinto e che finirà per creare un buco di bilancio che la Regione non potrà più coprire. Se invece l’Anac dovesse esprimersi per l’applicazione del precedente Codice dei contratti, alla Provincia deriverà sicuramente un ritardo nell’erogazione che potrebbe generare penali. Perciò stupisce, a dir poco, che ieri il Presidente Marsilio sia andato sul posto a prendersi meriti che non ha, per le ragioni spiegate, e che, anzi, se li avesse, è solo per aver tolto i fondi Masterplan programmati dalla Giunta D’Alfonso alla Loreto-Penne.
Detto ciò, adesso solo l’Anac potrà dipanare questa intricatissima questione, che conferma, comunque, ancora una volta, con quanta superficialità il centro destra amministri Provincia e Regione”.