L’Aquila. Dita di polvere sulle piante imbiancate e sulle aiuole, frastuono di elicotteri, quartieri collassati. Quando, alle 10 del 24 agosto, arrivo ad Amatrice, si lavora con motoseghe, picconi e qualche bob cat, in attesa dei mezzi più pesanti. Si scava, si scava tra la polvere: si estraggono corpi. Come L’Aquila, penso. D’un tratto, tra il vociare convulso dei soccorritori, ecco arrivarmi alle orecchie accenti e parole in aquilano. Continuo a camminare: tanti ragazzi, giovani, volti conosciuti, sono lì, con i caschetti. Sono partiti in prima mattinata, chi con un’associazione, chi come privato cittadino: vogliono scavare, cercare chi forse non ce l’ha fatta, assistere chi è ancora vivo. Il terremoto ce l’hanno sulla pelle, fin da quando, troppo piccoli per aiutare, vennero a loro volta aiutati. Adesso vogliono rifarsi, vogliono mostrare ai loro fratelli che L’Aquila c’è, perché nella tragedia ha imparato l’altruismo. E’ per questo che da due giorni tante associazioni di volontari raccolgono cibo e beni di prima necessità. A cominciare dai ragazzi dell’Azimut, associazione di promozione sociale, che nella mattina del 24 agosto erano lì, con tanti altri aquilani, a prestare primo soccorso dove ce n’era bisogno. In collaborazione con la Caritas di Pile, hanno trasportato interi container di aiuti verso Amatrice. Tanti cittadini ed associazioni, poi, hanno affollato la postazione dei volontari di Giovine L’Aquila, in piazza del mercato; tra queste la Pro Loco di Barisciano, che ha contribuito con numerosi aiuti umanitari raccolti in paese. Il comitato 3e32, con gli spazi autogestiti Casematte e Asilo Occupato, sarà quotidianamente presente nei luoghi colpiti dal sisma, attraverso turni di spedizione. Il suo punto di raccolta è allestito in viale Duca degli Abruzzi e sarà aperto dalle 17 alle 20 e 30.
Per ora sono necessari tende da campo, brande e materassini, bombole di gas, prolunghe, ciabatte, adattatori, piatti, posate e bicchieri di plastica. Ieri il Gruppo Aquilano di Azione Civica Jemo Nnanzi si è recato ad Amatrice con i Red Blue Eagles per portare aiuti. A sostegno delle famiglie con persone autistiche delle zone terremotate, il personale del CRRA in ospedale e gli operatori del Centro Riabilitativo di Collemaggio sono a disposizione per consulenze di emergenza. E’ garantito anche un primo livello di presa in carico di bambini e ragazzi con autismo delle zone terremotate. “Airbnb: affitti vacanze, stanze private” offre gratuitamente sistemazioni urgenti per i colpiti dal disastro. Tante insomma le iniziative di solidarietà partite dall’Aquila, impossibile qui elencarle tutte: collettivi, singoli cittadini, continuano a chiedere sui social di cosa ci sia bisogno e in che modo possano rendersi utili, avendo conosciuto sulla loro pelle l’importanza fondamentale degli aiuti emergenziali. Presente all’appello anche l’Università dell’Aquila: la rettrice Paola Inverardi intende allestire un centro di accoglienza per gli studenti dell’Ateneo residenti nelle zone colpite, comprendente un punto di ascolto. Il professor Gianluca Ferrini ed Elio Ursini, con la protezione civile dell’università, la mattina del 24 hanno estratto due persone vive dalle macerie. Quando la natura ed il mondo si mostrano nella più disarmante assurdità, uomini e donne possono fare la differenza. L’Aquila sta facendo la sua parte. @DiegoRenzi