Pescara. “È importante essere innanzitutto riusciti ad aprire un’interlocuzione con i gestori delle Terme. Questo era un primo passaggio fondamentale, ma ora aspettiamo ci sia la conferma del Concordato Preventivo e quindi la nomina del Commissario con cui aprire un’interlocuzione che possa essere importante”. Lo ha detto l’assessore alle Attività Produttive della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, al termine dell’incontro di questo pomeriggio nella sede della Regione in via Passolanciano a Pescara, alla quale hanno preso parte il gestore delle Terme di Caramanico, Franco Masci, i sindacati e il sindaco di Caramanico Terme, Luigi De Acetis.
“Ad oggi”, ha detto Febbo, “ci è stato riferito che sono stati ripresi al lavoro una cinquantina di lavoratori, e si pensa che possano aumentare a breve. Non abbiamo avuto la certezza che la Resèrve possa riaprire, ma non ci è stato detto neanche che non riaprirà, per cui a molte domande credo avremo risposta fra una quindicina di giorni, in un nuovo incontro. I sindacati hanno chiesto garanzie sul futuro occupazionale dei lavoratori, che erano 180 in totale, è da questo punto di vista sia i sindacati sia l’Amministrazione comunale si pongono il problema delle ricadute sociali della vicenda”.
“Sulla legge 15, ribadisco”, ha concluso, “stiamo parlando di un bando che gli uffici stanno preparando, e come potrà partecipare Caramanico, potranno partecipare anche altre società”. Il sindaco di Caramanico Terme, Luigi De Acetis, ha parlato della questione occupazionale.
“È stato un incontro in cui non abbiamo potuto chiarire molti aspetti”, ha spiegato il primo cittadino, “anche per la situazione societaria, con la presentazione di un concordato preventivo che ci si augura venga chiarito entro fine mese dal Tribunale. In questo tavolo si è discusso soprattutto della situazione dei lavoratori riassunti e sui criteri di riassunzione che hanno creato un po’ di tensione con diversi lavoratori i quali si aspettavano, seppur in ritardo, di essere riassunti. E poi c’è da capire come si svilupperà il Piano industriale di risanamento che la stessa azienda non ha ancora chiarito”.