L’Aquila. I servizi di telemedicina offerti in Abruzzo dalle Asl territoriali sono ancora troppo pochi, non mancano iniziative e progetti, ma la strada è ancora lunga. A rivelarlo è la “Mappa dei servizi di telemedicina” realizzata dal Movimento Difesa del Cittadino (MDC) in collaborazione con le Asl territoriali italiane. Il nostro Paese è ancora molto indietro rispetto al resto d’Europa, ma non mancano le best practices rappresentate da strutture sanitarie e Regioni che portano i medici direttamente in rete o consentono ai pazienti di accedere ai servizi online. Come emerge dallo studio di MDC, l’adozione della telemedicina in Italia si presenta ancora come una realtà frammentata tra strutture regionali, con un nord tendenzialmente più all’avanguardia. Il monitoraggio ha coinvolto un campione totale di 139 Asl e ha analizzato i servizi offerti ai cittadini come il cambio medico, i referti e il pagamento online, la cartella clinica elettronica, la possibilità di prenotare e disdire visite. Strutture altamente specializzate sono state individuate soprattutto in regioni del nord come l’Emilia Romagna il Veneto e il Trentino Alto Adige, mentre una situazione mediocre si registra al centro, con siti web poco aggiornati e pochi servizi online. Non fa quindi eccezione l’Abruzzo. Insufficiente invece l’adozione di strumenti di telemedicina al sud, che vede ultime Molise e Basilicata, dove la maggior parte delle Asl non ha neanche un sito web di riferimento e dove l’unica eccezione è rappresentata dalla Puglia che, attraverso siti e piattaforme web, offre servizi altamente informatizzati. Secondo il parere degli esperti le nuove tecnologie al servizio della salute potrebbero non solo ottimizzare e semplificare il lavoro di medici e operatori sanitari, ma offrire maggiori garanzie sulla qualità del servizio ai pazienti, un migliore monitoraggio delle patologie e un notevole risparmio in termini di mobilità e prestazioni. Non mancano le criticità su cui si sta concentrando il dibattito attuale quali il rispetto della privacy, una scarsa formazione degli addetti ai lavori unita alla percezione che si tratti di un costo e non di un investimento, l’adeguatezza delle tecnologie e della banda larga.