Molina Aterno. “Nei giorni scorsi, nel territorio di Molina Aterno, è stato compiuto l’ultimo di una serie di delitti ambientali: il taglio di numerosi alberi ad alto fusto, per lo più perfettamente sani, su entrambe le sponde del fiume Aterno”. È quanto sostiene il comitato Terra Territori Attivi insieme al collettivo AltreMenti e ai comitati cittadini per l’ambiente che chiedono l’intervento della magistratura per quello che sembra l’ennesimo scempio ambientale, oltretutto avvenuto in un territorio di parchi e riserve naturali. I lavori sono stati sospesi al momento. L’intervento è stato giustificato dall’emergenza dovuta ad eventuali pericoli riguardanti gli alberi per la pubblica incolumità. “Questi tagli, sono gli ultimi di una lunga serie che sta depauperando il territorio abruzzese, sotto varie scusanti che di volta in volta vengono manifestate ad hoc. Insomma una pratica che è diventata ormai una triste consuetudine nell’Abruzzo interno e sulla quale bisognerà fare maggiore chiarezza – sostengono gli ambientalisti – certi comportamenti, certe coincidenze, non possono che alimentare il sospetto che, con la scusa dell’incolumità e della somma urgenza, si aprano le porte a interessi privatistici senza verifiche o autorizzazioni”.
Le associazioni pongono diverse domande sul caso, chiedendo in sostanza che sia fatta piena luce sulle ragioni del taglio degli alberi. “I fatti di Molina risultanogravi in quanto il taglio è stato effettuato lungo un tratto del fiume Aterno doppiamente protetto dalle leggi. Il
luogo ricade infatti nel Parco Naturale Regionale e nella Zona di Protezione Speciale “Sirente-Velino”, nel Sito di Importanza Comunitaria “Gole di San Venanzio” e in uno dei luoghi paesaggisticamente più suggestivi della Regione. L’intervento attuato, sempre secondo gli ambientalisti, ha distrutto completamente per il tratto interessato, il delicato ecosistema lungo gli argini fluviali.