Pescara. Interviene il governatore Chiodi sulla questione della discarica dei veleni e sgombra il campo da inutili allarmismi sottolineando che: “la discarica abusiva di Bussi è stata individuata e sequestrata dalla Procura di Pescara nel 2007. Nei primi giorni di agosto si verificò che i pozzi Sant’Angelo, posti a valle della discarica e degli stabilimenti di Bussi erano inquinati. Il Commissario Delegato nominato alla fine del 2006 dal Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta della regione Abruzzo, chiuse immediatamente i pozzi e realizzò quattro pozzi a S. Rocco, a monte degli stabilimenti industriali e della stessa discarica, ed un nuovo acquedotto. Da allora, quindi dal 2007, la popolazione del Chietino-Pescarese beve acqua purissima ed in quantità tale da evitare che ci siano quelle carenze idriche che periodicamente colpivano in estate le popolazioni e i turisti della costa abruzzese. Ora c’è un processo in corso, in Corte D’Assise di Chieti, ove sono imputati tutti i presunti inquisitori di allora. Quello che ha scatenato la tempesta mediatica di ieri è stato un documento che l’Istituto Superiore della Sanità ha elaborato (ma su dati che hanno “fotografato” la situazione del 2007) e che è stato depositato nel processo di Chieti finalizzato alla richiesta del danno ambientale. Ma per quanto attiene la qualità e la quantità dell’acqua che attualmente arriva alla popolazione del bacino Chieti-Pescara è ottima e assolutamente sufficiente. Ma non fu facile per il Commissario straordinario perché qualcuno del partito dell’acqua di Pescara pose molti ostacoli alla chiusura tempestiva dei pozzi. Oggi queste persone si ripresentano agli elettori. Sono gli stessi di ieri, i gattopardi del libro di Alan Friedman. Stavolta però l’Abruzzo non tornerà indietro”.