
“Da mesi i residenti segnalavano il degrado e i rischi per la sicurezza pubblica derivanti dalla presenza di un centro di accoglienza con circa un centinaio di immigrati in una zona sostanzialmente disabitata del centro storico”, afferma Simone Laurenzi, coordinatore abruzzese di CasaPound Italia.
“Nonostante i tentativi di minimizzare da parte dei responsabili della struttura e dei soliti benpensanti, le patetiche operazioni di pulizia delle strade in favore di telecamera da parte dei presunti profughi e persino le lamentele per l’annunciato trasferimento degli ospiti in un altro sito, la realtà alla fine ha presentato il suo conto: era del tutto prevedibile – prosegue l’esponente della tartaruga frecciata – che stranieri senza una prospettiva certa, che spesso pascolano sul territorio italiano dopo essersi vista respinta la propria richiesta d’asilo, finissero per vivere di espedienti e di illegalità”. “La notizia di ieri è l’ennesima prova del fatto che la tanto decantata accoglienza è in realtà solo un business per le cooperative che lucrano sulla pelle degli stessi immigrati, i quali vanno spesso e volentieri ad alimentare i circuiti dell’economia illegale e della delinquenza comune. Contro tutto questo – conclude Laurenzi – CasaPound Italia continuerà a battersi, con l’unico obiettivo di tutelare i cittadini italiani”.