Giulianova. ‘Ripuliva’ o faceva perdere le provette di sangue di automobilisti sorpresi con tasso alcolemico superiore al limite che altrimenti rischiavano ritiro della patente o gravi sanzioni. E lo faceva chiedendo denaro, fino a 200 euro a provetta. Dopo sei mesi di indagini gli uomini della Polizia stradale del distaccamento di Giulianova hanno smascherato un infermiere del locale ospedale, accusandolo di corruzione, favoreggiamento e falsità ideologica in atti pubblici. Per lui obbligo di dimora, su disposizione del gip del tribunale di Teramo.
Accusato di corruzione e destinatario di identico provvedimento l’automobilista dal controllo del quale è scattata l’indagine. L’uomo, fermato a maggio, era stato trovato positivo alla cocaina, poi sottoposto a prelievo di sangue in ospedale con relativa sospensione della patente. Quando però gli agenti hanno chiesto al pronto soccorso la controprova ematica, il campione di sangue era scomparso; a quel punto si sono insospettiti perché non era il primo caso. Anche in precedenza campioni positivi erano diventati negativi al laboratorio ospedaliero oppure i campioni erano scomparsi. La magistratura ha autorizzato intercettazioni ambientali che hanno smascherato l’infermiere e scoperto che in alcuni casi le provette con il sangue venivano fatte scomparire, in altri casi venivano chiamati parenti o familiari degli automobilisti a farsi prelevare il sangue per far risultare tutto in regola e aggirare i provvedimenti della Polstrada e le denunce.