Teramo. Un sentito intervento quello del presidente Marsilio oggi pomeriggio, nel santuario di San Gabriele di Isola del Gran Sasso, in occasione della chiusura dell’anno giubilare e delle manifestazioni per la ricorrenza del santo patrono d’Abruzzo. Marsilio ha espresso la sua idea riguardo il profondo rapporto fra ogni singolo abruzzese e il proprio patrono, sottolinenando anche le difficoltà incontrate nell’anno pandemico appena trascorso: “E’ stato un anno molto difficile con un giubileo che abbiamo dovuto prima procrastinare poi aprire con tutte le cautele del caso, le restrizioni dovute alle diverse ondate, alle regole che ancora oggi ci costringono a dover contare i numeri. Ma ciononostante in questo piccolo angolo d’Abruzzo, che grazie a San Gabriele si può fregiare del titolo di capitale mondiale della gioventù cattolica, sono salite migliaia e migliaia di persone, dal più umile dei pellegrini a ministri della Repubblica”.
Non sono mancati gli elogi rivolti al pastore della diocesi di San Gabriele, monsignor Lorenzo Leuzzi: “Dobbiamo ancora una volta dire che il popolo cattolico di questa diocesi non poteva chiedere alla Chiesa di Roma un pastore migliore, più adeguato e più all’altezza per i bisogni di questo territorio e in questa fase storica”. Il presidente della Regione Abruzzo ha ricordato poi come questo giubileo si concluda all’interno di un contesto estremamente complicato, a causa dello scoppio della guerra in Ucraina e invitando tutti ad una lunga pausa riflessione: “Che questo momento di grande spiritualità possa aiutare i cuori a riflettere”, fornendo dalla Regione totale sostegno al popolo ucraino: “l’Abruzzo è pronto ad accogliere i profughi che scappano dalla guerra, come abbiamo fatto in altre occasioni”.