L’Aquila. Dopo la surroga dei consiglieri subentranti a coloro che sono stati nominati assessori, il consiglio regionale è stato animato da una serie di interventi, anche accesi, sul programma di governo presentato nella seduta di esordio di martedì scorso dal presidente, Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia. Critiche la opposizione di centrosinistra che con il capogruppo del Pd, Silvio Paolucci, “la maggioranza di centrodestra è senza visione”, e quella del movimento cinque stelle che attraverso il capogruppo, Sara Marcozzi, “vuole sapere se questo governo regionale da una visione a 10/20 anni su quello che sarà l’Abruzzo”, annunciando una “un’opposizione leale e costruttiva e lavoreremo nell’interesse di tutto il territorio regionale e non delle singole province”.
Di diverso avviso gli esponenti della maggioranza di centrodestra che hanno difeso il manifesto del governatore. “Mentre le altre regioni stanno discutendo della prossima programmazione 2021/2027 l’Abruzzo resta indietro nella capacità di spesa dei vecchi fondi”, ha spiegato l’assessore alle attività produttive Mauro Febbo, “il programma di Marsilio è conciso e realistico, non sono le 176 pagine di D’Alfonso dove si prometteva di tutto. Sull’agricoltura avete chiuso i centri di ricerca, mentre non avete fatto nulla sulla costruzione dei nuovi ospedali. Le poche cose che la precedente maggioranza ha approvato è per merito della responsabilità della nostra opposizione”.
Per il capogruppo di Fdi, Guerino Testa, “Marsilio ha sempre dimostrato concretezza e normalità nelle sue azioni. Le linee programmatiche di mandato hanno avuto anche un buon riscontro delle minoranze e sono fiducioso che saranno cinque anni fruttuosi perché in questo Consiglio ci sono uomini e donne con esperienza importanti. Saranno importanti i rapporti che il Presidente riuscirà ad avere con Roma e Bruxelles”. Critico anche il candidato presidente del centro-sinistra, Giovanni Legnini: “Mi aspettavo un posizionamento del governo regionale almeno su alcuni dei grandi temi che riguardano l’Abruzzo. Non chiediamo le linee di azione, ma quantomeno la loro individuazione. Come si può non dire nulla o poco sulla ricostruzione, sui pedaggi autostradali o ad esempio sul sito di Bussi dove c’è stato un grande dibattito in campagna elettorale?”.