L’Aquila. Ispettorato del lavoro ancora in piazza. Secondo i vertici, la riforma del ministro Poletti iberna una condizione misera dei lavoratori statali che stanchi di non essere tutelati indicono scioperi da più di due settimane. Ieri, la manifestazione ha coinvolto i membri dell’ispettorato a livello nazionale e anche i rappresentanti del L’Aquila sono scesi davanti al palazzo del Governo, in corso Federico II per presentare la loro protesta al Prefetto. La delegazione è stata composta da Angelo Piccoli, coordinatore generale Flp, Maurizio Santella, coordinatore territoriale Flp, Cesidio Venettacci, Rsu Itl L’Aquila, Franco Migliarini, referente territoriale della Uil e Lattanzi Ferdinando referente territoriale Cgil.
La richiesta al Prefetto. “Abbiamo consegnato una sintesi delle nostre richieste in tre documenti al Prefetto, chiedendogli di intervenire nei confronti di chi di dovere per restituire ai cittadini italiani la garanzia e la tutela del lavoro, chiedendo che l’Ispettorato Nazionale del Lavoro venga riempito di contenuti attraverso finanziamenti strutturali” spiega Santella, “vogliamo che chi dovere apra gli occhi sui disagi che il personale ispettivo sta vivendo, soprattutto in un contesto particolare come quello della ricostruzione post sisma nel territorio aquilano”. Afferma,”il Prefetto ha mostrato particoalre interesse sul documento degli Ispettori del Lavoro, in quanto il personale ispettivo dell’ITL di L’Aquila è impegnato nei servizi Interforze, che lui conosce bene e ha compreso perfettamente la situazione”. Conclude, “Abbiamo spiegato compiutamente l’iter della riforma e l’assoluta necessità di monitorare sullo stato di attuazione della stessa e abbiamo chiesto di sensibilizzare il Governo affinché si avviino le procedure per rivedere la stessa al fine di porre rimedio allo stato di totale abbandono in cui versano i dipendenti”.
Contro la Riforma. Continuano i rappresentanti dell’Ispettorato, “Questa riforma è un vero e proprio disprezzo dei fondamentali valori su cui è stata redatta la nostra Costituzione: la dignità, la tutela del diritto e diritto alla salute sui posti di lavoro”. Aggiungono, “Il passo successivo è stato lo smantellamento del Ministero del Lavoro e la creazione dell’ INL, quale soluzione per un più “efficace svolgimento dell’attività ispettiva. Il paradosso dei paradossi è che, attualmente, essendo la riforma “ a costo zero”, tutto il personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro si ritrova senza il dovuto nuovo contratto integrativo che organizzi e disponga con riguardo a tutte le professionalità presenti nella neonata Agenzia; con la conseguenza che la funzione di tutela del lavoro resta imbrigliata nei lacci e laccioli delle disposizioni di legge sapientemente seminate dalle politiche contro i lavoratori tutti.
Inl e Ministero. “A cosa, quindi, è stata utile la creazione di una struttura diversa e distinta dal Ministero se non a peggiorare le condizioni di lavoro di chi deve intervenire per tutelare l’applicazione dei contratti di lavoro, a prevenire incidenti e morti, a contribuire nel fare emergere il mare magnum del lavoro nero?” Oltre a ciò, si ricorda che, proprio per la peculiarità del risultato “costo zero,” , la funzione ispettiva, fulcro dell’attività dell’Inl, è retribuita diversamente e con una forte sperequazione economica a seconda che il personale ispettivo abbia derivazione ministeriale o provenienza Inps ed Inail. I funzionari ispettivi si trovano spesso scoperti, per la mancanza di un serio disegno contrattuale sui numerosi rischi della funzione e sono vittime di eventi rispetto ai quali rispondono con il proprio patrimonio e la propria persona”.
In conclusione, i rappresentanti dell’Inl non sono per nulla soddisfatti di un “progetto che non ha prospettive chiare per il futuro sulla funzione degli ispettori tecnici che hanno il delicato compito di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori, le cui competenze dovrebbero essere rivalutate, anche in considerazione del progressivo aumento degli infortuni sul lavoro. Vogliamo tutela, dignità e chiarezza”. @RaffaeleCastiglioneMorelli