Chieti. L’unità operativa “governo delle liste d’attesa” della Asl Lanciano Vasto Chieti ha elaborato un piano, adottato con una delibera dal direttore generale facente funzione, Giulietta Capocasa, per ridurre le liste d’attesa e rispondere entro limiti di tempo più contenuti alle richieste di esami e visite specialistiche.
E’ stato scelto un approccio a tenaglia, con azioni diversificate a partire da un aumento dell’offerta, resa possibile
grazie a prestazioni aggiuntive effettuate dal personale Asl. Rispetto all’attività interna, inoltre, sarà costantemente
monitorato l’equilibrio tra l’offerta in attività istituzionale e quella in libera professione, a tutela dei diritti degli assistiti, fino a raggiungere l’equità tra le agende messe a disposizione per le visite a pagamento e quelle a carico
della sanità pubblica.
Per quanto riguarda i sistemi di prenotazione, pure differenziati, devono passare per il Centro unico di prenotazione i primi accessi, rigorosamente filtrati con le classi di priorità per le prestazioni indicate dalle
disposizioni regionali. E nel caso di indisponibilità di posti, la richiesta viene gestita dallo specialista, il quale si fa
carico di trovare un appuntamento con l’attività di back office e comunicarlo all’assistito. I controlli successivi sono
gestiti direttamente dagli specialisti attraverso il Cup di secondo livello, evitando al paziente nuove file agli sportelli.
Il cittadino che intende rinunciare a una prestazione è tenuto a fare la disdetta 72 ore prima dell’appuntamento, pena il pagamento per intero del ticket dovuto, anche da parte degli esenti. Il Piano prevede, inoltre, un intervento sul fronte della rimodulazione dei posti nelle diverse classi di priorità, laddove nella ‘Programmata’ non bastano mai, mentre nella ‘Breve’ e ‘Differita’ restano disponibilità che possono essere riconvertite.
Quanto alle prestazioni non caratterizzate da urgenza, resta insufficiente l’offerta aziendale per ecocolordoppler, ecografia addome, tac, risonanza, visita di chirurgia vascolare: al riguardo la Asl sta studiando soluzioni correttive anche in collaborazione con gli erogatori privati. L’obiettivo è accorciare a 120 giorni, contro gli attuali 180, l’attesa per visite ed esami in classe ‘Programmata’.
“Come Direzione aziendale si faranno tutti i passi necessari per creare le condizioni di lavoro ottimali, a partire dall’adeguamento delle attrezzature e dall’acquisizione di altre risorse umane per le specialità più richieste, laddove ci sia carenza di personale” spiega Capocasa. “Inoltre, i tempi di erogazione delle prestazioni saranno standardizzati e uniformati, così da consentire alle strutture ospedaliere e territoriali una produttività adeguata alla forte domanda espressa dai cittadini”.