L’Aquila. 520mila euro da donazioni private per il potenziamento della terapia intensiva grandi emergenze dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. È stato firmato oggi, presso la sede della Fondazione Carispaq, il protocollo d’intesa per la realizzazione del progetto di potenziamento della terapia intensiva dell’ospedale San Salvatore. Il documento, che segna l’avvio dell’iter procedurale, è stato sottoscritto dai rappresentanti delle istituzioni donatrici: Domenico Taglieri, presidente della Fondazione Carispaq, Nunzio Buzzi, presidente dell’Associazione V.A.Do., Giorgio Parravano, presidente dell’associazione L’Aquila per la Vita e Adolfo Cicchetti, presidente di Ance L’Aquila. A garanzia della trasparenza delle procedure, tutto l’iter sarà condiviso con l’associazione Tribunale per i Diritti del Malato dell’Aquila.
La somma destinata all’intervento, pari a 520mila euro, rappresenta il frutto delle donazioni raccolte nel corso dell’emergenza Covid da parte dell’associazione V.A.Do. per 170mila euro, alle quali si sono aggiunti gli interventi istituzionali dell’Ance L’Aquila per 100mila, della Fondazione Carispaq per 150mila euro e dell’Associazione L’Aquila per la Vita con lo stanziamento di 100mila euro.
Il protocollo d’intesa prevede la costituzione di un “comitato di garanzia dei finanziatori” che avrà il compito di coordinare e supervisionare le singole fasi procedurali dell’intervento. Il comitato, presieduto dal professor Franco Marinangeli, direttore dell’U.O.C. anestesia e rianimazione del P.O. San Salvatore, è composto dai rappresentanti legali delle parti sottoscrittrici, da un referente della Asl 1 Avezzano Sulmona L’Aquila e del Tribunale per i Diritti del Malato.
La somma raccolta sarà destinata alla realizzazione di quattro nuovi posti letto di terapia intensiva ad altissimo contenuto tecnologico, oltre che a strutture di servizio del reparto del nosocomio aquilano, che è stato ed è ancor oggi punto di riferimento dell’intera provincia dell’Aquila per l’emergenza Covid-19. Nei mesi scorsi, infatti, “quest’unità operativa ha contribuito in maniera determinante a far fronte all’emergenza gestendo i malati più critici, nel contesto di una Asl. Oggi, a seguito dell’emanazione del DL 34, è necessario di fatto raddoppiare i posti letto di terapia intensiva del San Salvatore e quindi affrontare spese importanti da parte della Asl” si legge in una nota. “Il supporto del consorzio privato permetterà certamente di portare a compimento un’opera di altissima qualità, sia in termini progettuali che tecnologici”.
Uno degli obiettivi del progetto è quello di migliorare l’umanizzazione delle cure e dei percorsi assistenziali consentendo, per quanto possibile, la vicinanza dei familiari ai pazienti attraverso la predisposizione di un’idonea area colloquio e l’uso di strumenti di comunicazione informatizzata anche per malati intubati o tracheostomizzati. Si tratta di realizzare un modello innovativo che, sfruttando le possibilità offerte dalle più moderne tecnologie, interviene su uno degli aspetti più drammatici dell’emergenza Coronavirus: quello dell’impossibilità di avere vicino i propri affetti nei momenti di maggiore fragilità.
“La realizzazione di questo progetto è strategica nel miglioramento del percorso di cure non solo di pazienti critici, infettivi e non infettivi, ma anche per pazienti da sottoporre a interventi chirurgici complessi. Questo significa un miglioramento qualitativo dell’intero nosocomio, e quindi un impulso importante per la crescita della nostra sanità” afferma con soddisfazione il professor Marinangeli.
Nella volontà dei sottoscrittori, inoltre, questo progetto dovrà essere anche “espressione di una buona pratica, non soltanto per le novità che introduce nella compartecipazione pubblico-privato per la realizzazione di un reparto ospedaliero, ma anche per le procedure di realizzazione che, grazie alla gestione diretta dell’intervento da parte delle associazioni coinvolte, hanno l’obiettivo di dare certezza dei tempi e correttezza nell’impiego delle donazioni effettuate”. Per questo la Fondazione Carispaq è stata individuata quale ente capofila di progetto per la gestione operativa dell’intervento attraverso l’applicazione dell’art. 20 del codice degli appalti (opera pubblica realizzata a cura e spese del privato), vista l’esperienza maturata nella gestione di progetti simili.