
“Il testimone ora è in mano alla rappresentanza parlamentare, alla quale si è chiesto a gran voce di far valere le ragioni dell’Abruzzo, senza timori reverenziali o altro tipo di indugio. Dunque la partita decisiva e’”, proseguono,” nella stanze romane, dove i vertici della politica abruzzese dovranno dare prova in queste ore di saper incidere sulle decisioni del governo e del Parlamento. L’emendamento di proroga dovrà superare i tecnicismi ministeriali, che non potranno costituire in nessun caso un alibi dell’insuccesso. Parliamo di argomenti risibili soprattutto perché riguardano la copertura finanziaria, che avrebbe un costo irrisorio per il bilancio dello stato (si parla dell’ordine di 2/3 milioni di euro in due anni) a fronte di gravissimi costi per i cittadini e ripercussioni sociali”.
“Superando gli sgarbi istituzionali di questi giorni, la fiducia nei parlamentari è ampia, poichè sapranno far sentire la loro voce presso il governo, ed all’occorrenza far venir meno la fiducia allo stesso come gli è stato espressamente chiesto dalle municipalità che pure rappresentano. Al termine di questa battaglia vorremo esprimere solo il grazie verso i nostri senatori e deputati, giammai dichiarali complici di una disfatta”, concludono.