L’Aquila. “La cosiddetta “anatra zoppa” in salsa centrosinistra aquilano funziona così. Sei convinto di vincere, tanto che sei sopra di 19 punti al primo turno, dopo che te ne sei mangiati 15 rispetto a un sondaggio di un mese prima. Al secondo turno prendi sette punti di distacco, segno di una chiara volontà popolare. A quel punto fai ricorso ai giudici amministrativi, nonostante l’errore palese di un presidente di seggio che non viene tenuto in considerazione, perché non ti arrendi a dover mollare la mangiatoia. In pratica la via giudiziaria al potere, e chi se ne frega del voto dei cittadini. Di fatto vuoi l’inciucio o il condizionamento dell’attività amministrativa. Non avrai nessuno dei due: ci vediamo nella mischia, comunque vada”. E’ lo sfogo del primo cittadino dell’Aquila, Pierluigi Biondi sul ricorso presentato dal centrosinistra sul riconteggio delle schede.
In merito i è espresso anche Luigi D’Eramo della Lega. “E’ in corso un golpe giudiziario che rischia di ribaltare la volonta’ degli elettori aquilani che, il 25 giugno scorso, in maniera netta e inequivocabile, hanno affidato il governo della citta’ alla coalizione di centrodestra. Un atto che non puo’ passare sotto silenzio e del quale informero’ il futuro Ministro per l’Interno non appena verra’ formato il nuovo Esecutivo nazionale”. “Il ricorso presentato dagli esponenti del centrosinistra si basa su una falsata somma totale dei voti, legata alla trascrizione dei numeri di un seggio, il 41, viziata da un palese errore materiale – dichiara ancora D’Eramo – Non si tratta di dar conto di un’interpretazione normativa del risultato elettorale rispetto all’assegnazione dei seggi, quanto di un manifesto stravolgimento della volonta’ popolare. Il centrosinistra che si riempie spesso la bocca, a sproposito, di tutela del popolo, dica se questa non e’ altro che un’operazione di palazzo che mette in discussione il voto nitido del giugno scorso degli aquilani. Tutto cio’ non e’ piu’ tollerabile – prosegue D’Eramo – soprattutto se si tenta di ribaltare per via giudiziaria un processo democratico come quello delle elezioni. Il primo atto da parlamentare sara’ quello di investirne il Governo, affinche’, assuma le decisioni conseguenti”.