Pescara. “Il giorno prima la strada era transitabile, fino all’ora in cui operavano i mezzi spazzaneve tranquillamente e poi sono accadute altre cose. Durante la giornata del 18 sono venuto a conoscenza della grande nevicata della notte prima”. Così il comandante della Polizia provinciale di Pescara Giulio Honorati, questa mattina in tribunale a Pescara, dopo essere stato interrogato nell’ambito dell’inchiesta sul disastro dell’Hotel Rigopiano di Farindola, nella quale è indagato.
“Io e i miei uomini della Polizia provinciale abbiamo svolto attività continua tutti i giorni, sul territorio della provincia”, ha proseguito Honorati, “quindi abbiamo svolto tutte le attività che potevamo e dovevamo fare per il maltempo. In quei giorni, con i miei pochissimi uomini, abbiamo operato per il monitoraggio del territorio – ha aggiunto – in collaborazione con il settore tecnico della viabilità della Provincia”.
Quanto al presunto difetto di comunicazione, in raccordo con la prefettura, Honorati ha affermato che “la comunicazione è stata fatta oralmente e telefonicamente, data l’urgenza meteorologica in atto”. L’avvocato Vincenzo Di Girolamo, che assiste Honorati insieme al collega Marco Pellegrini, ha osservato che “il trasferimento di competenze legato alla legge Delrio penso sia oggettivo e come tale viene presentato anche in importanti atti del fascicolo processuale. Quindi che la polizia provinciale non avesse più competenze in materia di protezione civile”, ha concluso il legale, “credo sia un punto fermo della stessa inchiesta”.