Pescara. La turbina della Provincia era rotta. A raccontarlo un sindacalista della provincia di Pescara. “Quel pomeriggio c’è stata una chiamata con una richiesta d’intervento dall’Hotel Rigopiano. Da quello che so c’era una turbina della Provincia, che era stata assegnata ad un privato, sempre per lo svolgimento di servizi pubblici, ma che al momento in cui si sono verificati i fatti risultava rotta e inutilizzabile”. Così Stefano Di Domizio, responsabile provinciale della Cgil-Funzione Pubblica di Pescara, ricostruisce le fasi della gestione della richiesta di soccorso dall’Hotel Rigopiano. Dopo il sequestro degli atti avvenuto questa mattina nella Provincia di Pescara, nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Pescara, per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, l’esponente sindacale racconta: “Mi risulta che poi ci sia stata un’attivazione per individuare mezzi di altri enti, nello specifico due turbine dell’Anas, che però sarebbero state disponibili non immediatamente. So che le cose sono andate avanti tra pomeriggio e serata – prosegue Di Domizio – però non sono in grado di fornire dettagli certi sugli orari né sulla figura dirigenziale alla quale sia stata comunicata la disponibilità dei due mezzi dell’Anas”.
“Oggi in tutta la provincia abbiamo 21 addetti alla manutenzione stradale, prima più di tre volte tanto”. Così Stefano Di Domizio, ex cantoniere e responsabile provinciale della Cgil-Funzione Pubblica di Pescara, spiega le difficoltà dei cantonieri pescaresi, in relazione alla vicenda dell’Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara). “Nella provincia di Pescara abbiamo 900 chilometri di strada, divisi in zone, con squadre che vanno da 1 a 3 cantonieri per zona, spesso assunti con contratti part-time – prosegue Di Domizio – Tanto per fare un raffronto, negli anni Ottanta e Novanta c’erano zone con 60 chilometri di strada, con squadre che andavano da 7 a 12 cantonieri per zona”. Anche la dotazione di mezzi è ai minimi termini. “E’ una situazione drammatica, ci sono pochi mezzi, non in condizioni di essere immediatamente operativi – osserva il sindacalista – I furgoni non hanno neanche le gomme termiche e montare le catene non è un’operazione facilissima, poi c’è una vecchia Panda che ha visto diversi lustri, mentre gli operai non hanno dotazioni sufficienti, tanto che le divise sono state cambiate l’ultima volta solo 4 anni fa”. Quanto alle dotazioni anti-neve: “C’è solo un vecchio Unimog, un camion che serve per lo sgombero della neve e che non era neanche nella disponibilità del comparto di Rigopiano, dove non mi risulta ci fossero mezzi anti-neve funzionanti”. Secondo Di Domizio, lo scenario attuale è il risultato delle politiche degli ultimi anni: “Ci sono stati tagli pesantissimi con la riforma Delrio e il blocco del turnover non ha permesso di rimpiazzare chi andava in pensione. Si è scesi da 38 a 10 milioni di trasferimenti, si è tagliato più di un terzo delle risorse, però i chilometri di strada sono sempre gli stessi”.
Un appello all’unità arriva dal ministro Delrio. “Come ha detto il Presidente della Repubblica, questo è il momento di essere uniti, di stringersi insieme”. Così il ministro dei Trasporti Graziano Delrio su Rai Radio Uno a proposito delle critiche al sistema della Protezione Civile il Ministro. “Il sistema della Protezione Civile – ha detto il ministro – ha una catena di comando molto chiara e che ha la nostra piena fiducia. Credo che davvero il Paese, in questo momento, debba stare unito intorno a questi uomini e queste donne che ci rappresentano e che sono stati e saranno l’orgoglio del nostro Paese a lungo – ha detto Delrio. – Non è momento delle polemiche, è il momento di lavorare insieme. Loro sono al freddo e in condizioni proibitive da giorni e giorni, insieme ai cittadini che invece hanno diritto di chiedere sempre più rapidità, sempre più efficienza, i cittadini che sono al freddo hanno diritto a queste cose”.