Pescara. Appresa la notizia relativa agli sviluppi dell’inchiesta sul disastro dell’Hotel Rigopiano, con il numero degli indagati che è salito a 23, i familiari delle vittime si sono messi in viaggio verso Pescara, dandosi appuntamento per oggi pomeriggio, intorno alle 16, davanti alla Procura. In Abruzzo stanno arrivando familiari delle vittime dalle Marche, dal Lazio e dall’Umbria. Ci saranno certamente, tra gli altri, il presidente del Comitato delle vittime, Gianluca Tanda, il superstite Giampaolo Matrone e i familiari di Valentina Cicioni. Tanda spiega di essersi sentito con altri familiari delle vittime e che nel commentare l’accaduto “non è mancata l’ emozione. Siamo soddisfatti perché ci avevano promesso sviluppi entro l’anno e questo è successo – conclude l’esponente del comitato – non significa ancora nulla, ma è un segnale molto positivo”. “Massima soddisfazione che la magistratura abbia fatto il suo lavoro e che ci sia la speranza di dare giustizia alle povere vittime”. Lo ha detto l’avvocato Romolo Reboa, che insieme ai legali Roberta Verginelli, Maurizio Sangermano e Gabriele Germano assiste il superstite Giampaolo Matrone e i familiari di Valentina Cicioni, Marco Tanda e Jessica Tinari, tre delle 29 vittime del disastro dell’Hotel Rigopiano, commentando gli ultimi sviluppi dell’inchiesta, che ha visto salire a quota 23 il numero degli indagati. Quanto all’estendersi dell’inchiesta, da Comune e Provincia, a Regione e Prefettura, “immagino, perché devo ancora studiare gli atti – dice Reboa – che la motivazione sia da ricercare nelle verifiche sulla tempestività dei soccorsi e sull’ organizzazione dell’intero sistema di Protezione civile”. L’avvocato, in conclusione, afferma di non essere sorpreso, “avendo visto la serietà con cui sta operando la magistratura”.