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Ridurre perdite al 30%, assumere ingegneri idrici e evitare fallimenti: commissione acqua a lavoro

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
29 Settembre 2022
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L’Aquila. “Abbiamo avuto un finanziamento per la ristrutturazione e la digitalizzazione delle reti. Contiamo di ridurre le perdite, che attualmente si attestano al 60%, fino al 30% se non al 20%”.

Lo ha detto il presidente dell’Ente Regionale per il Servizio Idrico Integrato dell’Abruzzo (Ersi), Nunzio Merolli, nel corso della prima seduta della Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica in Abruzzo, istituita nelle scorse settimane e presieduta dalla consigliera regionale Sara Marcozzi.

L’attività del neonato organismo ha preso il via proprio con l’audizione dell’Ersi, di cui sono state illustrate competenze, funzioni e organizzazione. Spazio poi, ai rapporti con le società di gestione idrica – A.C.A. S.p.A., C.A.M. S.p.A., Gran Sasso Acqua S.p.A., Ruzzo reti S.p.A., S.A.C.A. S.p.A. e S.A.S.I. S.p.A. – e agli schemi acquedottistici principali dell’Abruzzo.

Oltre al presidente, nel corso dell’audizione ha preso la parola il direttore del Servizio Controllo Analogo, Sabrina Di Giuseppe. A proposito delle perdite, Merolli ha sottolineato che “l’Abruzzo immette in rete 195 milioni di metri cubi all’anno: se riusciamo a ridurre le perdite avremo un surplus da 60 a 80 milioni di metri cubi annui. Questo – ha detto – sarebbe un risultato importante”. Il presidente ha poi aggiunto che, a livello ipotetico, “con la riduzione delle perdite potremmo servire un’altra regione come la nostra”. Nel corso dell’audizione i membri della Commissione hanno posto numerose domande ai rappresentanti dell’Ersi. Tra i temi toccati anche quello dell’aumento dei costi energetici per il sistema idrico.

 

Nessun gestore Abruzzo ha ingegnere idraulico, emerso durante Commissione inchiesta. Marcozzi: “Gravissimo”

 

“Sembra incredibile, ma oggi in commissione abbiamo scoperto che nessuna delle sei società di gestione del servizio idrico in Abruzzo ha nel proprio organico un ingegnere idraulico. L’Ersi ne ha uno solo, peraltro, prossimo al pensionamento. È una cosa molto grave”. Lo afferma la consigliera regionale Sara Marcozzi, presidente della Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica in Abruzzo, a proposito di quanto emerso nella prima seduta dell’organismo. Nel corso della seduta della Commissione, durante l’audizione del presidente dell’Ersi, Nunzio Merolli, è infatti emerso che nessuna delle società di gestione presenti sul territorio – Gsa, Aca, Sasi, Cam, Ruzzo e Saca – ha un ingegnere idraulico nel proprio organico. “Una carenza inspiegabile se consideriamo il considerevole numero di dipendenti di queste società. L’attuale pianta organica di ognuna delle sei società di gestione è evidentemente una criticità su cui si deve intervenire al più presto”, sottolinea Marcozzi.

Allarme Ersi in Commissione, Cam rischia fallimento, a causa aumento costi energia. Marcozzi: “Regione intervenga”

Il Consorzio acquedottistico marsicano (Cam), già in amministrazione controllata e su cui grava un impegno di 6 milioni di euro l’anno con cui viene onorato il concordato preventivo, a causa dell’aumento dei costi dell’energia elettrica potrebbe essere sull’orlo del fallimento. Infatti, a fronte di 22 milioni di euro di entrate, sarebbe già stati spesi 16 milioni di euro in bollette elettriche. A lanciare l’allarme è il presidente dell’Ersi, Nunzio Merolli, nel corso dell’audizione in Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica.

“La Regione – commenta la presidente della Commissione, Sara Marcozzi – deve prendere atto delle difficoltà del Cam e adottare provvedimenti urgenti a sostegno delle spese extra che la
società sta sostenendo e nel medio periodo portare le tre società di gestione che operano nell’aquilano alla fusione. Non è più possibile mantenere in essere realtà che, sostanzialmente, fanno la stessa cosa, peraltro in barba alla legge che obbliga ad avere un bacino minimo per il gestore corrispondente al momento al territorio provinciale”.

 

Commissione: “Ruzzo Reti non poteva ridurre tariffa 10%”

Ruzzo Reti, società di gestione del sistema idrico nel Teramano, non poteva annunciare la riduzione della tariffa del 10%. È un’altra delle circostanze emerse nel corso della prima seduta della Commissione d’inchiesta sull’emergenza idrica in Abruzzo. A riferirlo sono stati i tecnici dell’Ente Regionale per il Servizio Idrico Integrato dell’Abruzzo (Ersi), oggi convocato in audizione.

“L’Ente gestore – afferma il presidente della Commissione d’inchiesta, Sara Marcozzi – ci ha spiegato che questa diminuzione è arrivata senza alcuna forma di condivisione né con Arera né con Ersi. È una comunicazione, quindi, su cui non si ha alcun tipo di certezza. Questo perché Ruzzo Reti, da quanto emerso, non ha titolo per poter prendere questa decisione in autonomia. La valutazione della tariffa non può essere in capo alla società di gestione. È un’altra delle tante criticità su cui faremo luce con grande attenzione”.

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