Le misure previste per l’intero settore della ristorazione “possono consentire lo svolgimento sia del servizio del pranzo che della cena”. E’ quanto prevede la bozza delle linee guida che le Regioni sottoporranno al governo nella quale si precisa che le indicazioni valgono per ristoranti, trattorie, pizzerie, self service, bar, pub, pasticcerie, gelaterie, rosticcerie, compresi quelli che si trovano all’interno di attività ricettive, stabilimenti balneari e centri commerciali, e per l’attività di catering.
Le misure per ristorazione, palestre e piscine e cinema e spettacoli dal vivo, possono essere applicate anche nelle zone rosse. E’ quanto prevede la bozza delle linee guida delle Regioni. Le misure indicate per ristoranti e palestre, si legge infatti, “possono consentire il mantenimento dell’attività anche in scenari epidemiologici ad alto rischio” purché associate a “screening periodico del personale non vaccinato”. Per cinema e spettacoli dal vivo, le misure si mantengono in scenari a “basso medio e alto rischio” se integrate con tamponi all’ingresso, test negativi effettuati nelle ultime 48 ore, completamento della vaccinazione.
Sì alla Scopa e al Tresette al bar. Lo prevede la bozza delle linee guida delle Regioni sulle riaperture che sarà oggetto del confronto con il governo in vista delle riaperture. Il gioco con le carte o con altri materiali di cui non è possibile garantire una “puntuale e accurata disinfezione”, dicono le Regioni, sono consentite “purché siano rigorosamente rispettate” una serie di indicazioni: utilizzo della mascherina, igienizzazione delle mani e delle superfici di gioco, rispetto della distanza di un metro sia tra i giocatori allo stesso tavolo sia tra tavoli vicini. Si consiglia inoltre la sostituzione frequente dei mazzi di carte.
L’essere vaccinati non fa cadere l’obbligo di utilizzare la mascherina in bar, ristoranti, cinema e teatri. Lo prevede la bozza delle linee guida che le regioni sottoporranno al governo sottolineando che ad oggi le indicazioni scientifiche non escludono la possibilità che chi sia stato immunizzato possa contagiarsi comunque e diffondere il virus. “Si ritiene che il possesso e la presentazione di certificazioni vaccinali – scrivono le Regioni – non sostituisca il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto della diffusione del contagio quali ad esempio il distanziamento interpersonale, l’utilizzo della mascherina, l’igienizzazione delle mani e delle superfici”.