L’Aquila. “Nel Mezzogiorno manca parte della ripresa e noi abbiamo fatto un masterplan diviso in 15 territori tra cui regioni e città metropolitane come Bari, Catania, Taranto e Reggio Calabria”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervenuto all’Aquila in occasione di un incontro istituzionale per fare il punto della situazione sulla ricostruzione della città a seguito dei danni prodotti dal sisma del 6 aprile 2009. Il premier ha spiegato le modalità del masterplan facendo un esempio: “tu regione mi dici cosa e come vuoi fare e noi governo, che ti diamo l’assenso, svolgiamo una verifica dopo un anno con una intesa che ne dura due. Per l’Abruzzo” ha annunciato il primo ministro “inseriremo tutte le problematiche tra cui quelle de L’Aquila, per altro già presenti nel decreto enti locali. L’Abruzzo avrà 800 milioni di euro attraverso una delibera Cipe, ma” ha ammonito il premier “se si fa una strada bisogna fare quella con tempi e scadenze certe”. Il presidente ha poi fatto un accenno “ai profeti del pensiero democratico che ci stanno seppellendo di carte. E’ importante amministrare stabilendo quanto costa un’opera pubblica, in che tempi la si fa e chi la esegue. Con L’Aquila” ha quindi proseguito Renzi “ci vediamo da qui a un anno per una verifica non scenografica sui cantieri aperti. Con il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, invece, da qui a fine anno per firmare questo ‘guanto di sfida’ tra Regione e governo centrale”. Infine il capo del governo ha fatto sapere che per la ricostruzione oltre ai 6 miliardi stanziati con delibera Cipe nel periodo preferragostano ci sono “danari liberati” per 300 milioni dall’Inail e 900 dalla Banca Bei (Banca europea investimenti).