L’Aquila. Audizioni, in Commissione Bilancio del Consiglio regionale, del Dirigente del Servizio Bilancio, Ebron D’Aristotile, e del Responsabile del Servizio dell’Avvocatura regionale, avvocato Stefania Valeri, in merito ai contenuti della recente Sentenza della Corte Costituzionale n. 89/2017 ed agli effetti della stessa sui documenti contabili regionali, più specificamente sul rendiconto dell’anno 2013. Lo rende noto il presidente della Commissione Maurizio Di Nicola che aggiunge: “La cessazione dell’efficacia delle norme impugnate, infatti, comporta un aumento del disavanzo 2013 da 538 mln a 770 mln”. “Nel corso della riunione dice ancora Di Nicola è anche emerso che con deliberazione 756/C del 22/11/2016 la Giunta regionale aveva recepito le osservazioni prodotte dalla Corte dei Conti Sezione regionale di controllo per l’Abruzzo, poi oggetto di impugnativa costituzionale, procedendo alla rettifica del Rendiconto 2013 ed adeguandone i valori finali a quelli che si sarebbero potuti determinare in caso di esito negativo per la Regione nel giudizio costituzionale.
La Legge regionale n. 16 del 7.3.2017, infatti, nell’articolo 12 quantifica il disavanzo di amministrazione in 770 mln. Detta Legge risulta ad oggi vigente ed al momento non oggetto di giudizio costituzionale”. “Trattandosi di un giudizio incidentale nell’ambito del giudizio di parifica della Corte dei Conti Sezione regionale di controllo per l’Abruzzo, si aspetta ora che quest’ultima si esprima al riguardo. Si è chiarito, dunque, che procede, senza sosta, il faticoso lavoro finalizzato a risolvere la difficile situazione di bilancio della Regione ereditata dalle passate legislature. L’obiettivo resta il riallineamento dei documenti contabili, secondo le nuove disposizioni normative in materia, per ottenere conti chiari, certi e veritieri che consentano di liberare serenamente risorse economiche per sostenere, con un’azione politico amministrativa sempre crescente, lo sviluppo e gli investimenti per il lavoro e la buona economia al servizio della comunità degli abruzzesi” conclude Di Nicola.