
“Un altro passo contrario a quello che impone la crisi ambientale e climatica in atto, una liberalizzazione a danno dei cittadini e del loro benessere psicofisico, i quali potrebbero vedere gli edifici limitrofi alle proprie abitazioni trasformarsi da residenziali a commerciali o industriali. Non accettiamo questo ulteriore favore agli speculatori edilizi, quando i nostri Comuni hanno invece bisogno di regole certe, di piani urbanistici ordinati nella distribuzione degli spazi e attenti alle esigenze della sostenibilità.” ha concluso Stefano D’Andreagiovanni di Possibile Abruzzo.