Corfinio. Sono stati sorpresi e arrestati mentre prelevano pasticche di ecstasy da un vecchio rudere destinate ai giovanissimi, le manette per tre ragazzi scattano dopo lunghi appostamenti. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Sulmona hanno tratto in arresto nella tarda serata di ieri U.D.P., classe ’89, A.D.P., classe ’91 e A.P., classe ’95. Per i tre giovani, tutti della valle Peligna, il reato contestato è quello di detenzione di sostanze stupefacenti finalizzata allo spaccio. L’operazione, avvenuta nei pressi della Tiburtina Valeria ricadente nel comune di Corfinio, è scattata a seguito di numerosi servizi di osservazione. Infatti molti cittadini avevano segnalato strani e numerosi movimenti di auto e di giovani che, con il favore del buio, si recavano presso un rudere. A far insospettire i militari è stato il fatto che la struttura segnalata non è abitata e del tutto fatiscente. Dopo numerosi servizi appostamenti a distanza compiuti in abiti civili dagli uomini del Capitano Francesco Nacca, ieri finalmente si è riusciti a cogliere i tre arrestati mentre, verso le 18:30 circa, all’imbrunire, percorrevano Via Tiburtina Valeria. Ad un certo punto uno di loro si è sganciato dal gruppo ed ha raggiunto il rudere. Quasi contemporaneamente gli altri due si sono posti in una posizione tale da segnalare agli altri la presenza di persone. L’arrestato, nei pressi della struttura, ha quindi prelevato da una cassetta dell’Enel posta a ridosso del rudere un involucro di piccole dimensioni. In quel momento sono intervenuti i Carabinieri che, oltre ai tre, hanno fermato ed identificato altre persone che, apparentemente, potevano sembrare potenziali acquirenti. L’estraneità ai fatti di questi ultimi, invece, si è immediatamente chiarita, mentre i militari hanno proceduto all’identificazione dei giovani poi arrestati. Da subito il giovane che aveva prelevato la confezione ha consegnato un pacchetto di sigarette contenente 21 pasticche di “ecstasy” risultate positivo al drug test. I tre sono stati quindi portati presso la Caserma di Via Sallustio e, dopo le formalità di rito, tradotti presso la propria abitazione e sottoposti al regime degli arresti domiciliari come disposto dal magistrato di turno della Procura presso il Tribunale di Sulmona dottor Stefano Iafolla. Non si esclude che la sostanza stupefacente potesse essere ulteriormente “tagliata” e riconfezionata per aumentarne il profitto. Lo smercio, quasi sicuramente, era destinato all’intera valle Peligna per ragazzi giovani e giovanissimi che frequentano discoteche o feste private.