Rocca di Mezzo. Una famiglia romana, che da anni trascorre le vacanza sull’Altopiano delle Rocche, è finita in ospedale con sintomi da avvelenamento. I cinque, stando ad una ricostruzione fatta dai carabinieri, hanno mangiato dei funghi raccolti nei boschi di Terranera, frazione del Comune di Rocca di Mezzo. Subito dopo il pranzo i primi sintomi, con dolori addominali, vomito, giramenti di testa e spossatezza. Il più grave un 80enne. Verso le 19 è scattato il vero e proprio allarme ed è stato richiesto l’intervento di due ambulanze, una della Croce rossa di Rocca di Mezzo e l’altra della Misericordia di Celano. Anche gli altri quattro componenti del nucleo familiare accusavano gli stessi sintomi dell’anziano e così tutti sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano e sottoposti al necessario trattamento. I cinque sono rimasti in osservazione in ospedale in attesa che le loro condizioni di salute migliorassero. Nella loro abitazione i carabinieri hanno trovato e prelevato resti di funghi e di cibo che verranno inviati nei laboratori dell’Arta e sottoposti ad analisi per cercare di risalire alla specie di fungo che ha provocato l’avvelenamento. Probabilmente dei funghi velenosi sono statai scambiati per Porcini. Nel distretto sanitario dell’Aquila è attivo il “Centro micologico regionale”. Dal 2013 Ispra ha inserito il centro del capoluogo abruzzese tra quelli di “eccellenza” per lo studio delle componenti di biodiversità del suolo istituiti nell’ambito del Progetto speciale funghi. Compito dei centri di eccellenza è accrescere le conoscenze sulla biodiversità dei suoli italiani (la più elevata in Europa e la più complessa da studiare per la varietà del mosaico ambientale e pedologico nazionale) attraverso molteplici attività.