L’Aquila. Gli imprenditori abruzzesi Riccardo D’Ovidio, macellaio di Giulianova, Umberto Cirone, panificatore di Montesilvano, Attilio D’Antuono, macellaio di Sulmona e Flaviano Calvarese, pesciaiolo di Giulianova ieri, 21 ottobre, a Roma nella sede nazionale della Confesercenti, sono stati insigniti del titolo nazionale di “Maestri dell’Alimentazione”. Il Premio è stato istituito dalla Fiesa – Federazione Italiana Esercenti Specialisti dell’Alimentazione. Il senso dell’iniziativa è quello di riconoscere le capacità reali di valorizzazione dei prodotti e di essere presidio del territorio come esercizio di vicinato. Le motivazioni del titolo assegnato sono trasversali alle varie attività: per aver interpretato e divulgato i valori più alti della tradizione e della tipicità nazionale; per aver messo in luce negli anni del loro lavoro, assolvendo al particolare ruolo di valorizzare, promuovere e sostenere la tradizione alimentare; per aver saputo leggere nella storia dell’alimentazione un importante leva intellettuale ed operativa per comprendere e assecondare i movimenti più significativi dell’evoluzione umana supportata dal concetto strategico della sana alimentazione; per aver svolto un vero e proprio presidio nella salvaguardia dei negozi di vicinato. I titoli sono stati consegnati da Massimo Vivoli, Presidente nazionale della Confesercenti, da Gianpaolo Angelotti, Presidente della Fiesa nazionale, e da Vinceslao Ruccolo, Presidente della Fiesa regionale d’Abruzzo. Il Presidente Angelotti ha colto questa occasione per esprimere tutta la soddisfazione dell’Associazione per come gli imprenditori vivono questo periodo di crisi: “la Fiesa rimane a tutt’oggi l’unica associazione italiana della distribuzione al dettaglio alimentare – ha dichiarato Angelotti – Nel futuro l’Organizzazione con più determinazione punterà sulla professionalità degli addetti, sulla strutturazione di corsi professionali specializzanti per la categoria sia per i nuovi imprenditori del settore che per quelli già sul mercato. I nostri imprenditori sempre di più saranno un vero e proprio presidio per garantire la qualità e la sicurezza alimentare”. Sono costati 12 miliardi gli scandali alimentari che hanno scosso l’Italia negli ultimi 15 anni, un conto salato pagato da filiere e consumatori anche in termini di maggiori oneri di controlli. Dalla mucca pazza-Bse, all’ aviaria, alla mozzarella blu, alla carne di cavallo non tracciata nei tortellini, una carrellata di allarmi, 7 su 10 verificati nella zootecnia, che hanno danneggiato filiere e consumi ma anche affinato nel tempo le normative sulla sicurezza alimentare e sulla tracciabilità degli alimenti. Il presidente Fiesa, Angelotti, ha fatto notare però che gli scandali si sono verificati solamente a monte della filiera; da qui la necessità di affinare i controlli verso le aree che hanno prodotto maggiori criticità. A tale proposito, il Presidente Ruccolo ha dichiarato che “la Fiesa, nell’immediato futuro, deve lanciare la sfida della creazione dello Sportello Sicurezza Alimentare, lavorando ad una maggiore intesa con i consumatori, puntando all’attivazione dello stesso in tutte le sedi della Confesercenti”. Alla premiazione dei quattro imprenditori abruzzesi non ha voluto mancare il Consigliere regionale Lorenzo Berardinetti, Presidente della 3a Commissione Consiliare permanente della Regione, che ha espresso tutta la sua soddisfazione perché “questi eventi rafforzano l’idea di una Regione, l’Abruzzo appunto, che deve puntare sulla sana alimentazione valorizzando le tipicità e le tradizioni del settore agroalimentare ed enogastronomico”.