L’Aquila. Il 19 febbraio 2020 è arrivata, per il centro di procreazione medicalmente assistita dell’ospedale di l’Aquila, la notizia tanto attesa del primo test di gravidanza positivo con fecondazione assistita di secondo livello ed Embryo Transfer (fecondazione in vitro).
A comunicarlo è la Direzione della Asl. Il centro di procreazione medicalmente assistita dell’ospedale San Salvatore inizia la sua attività, dopo anni di stop, il 15 marzo dello scorso anno, con l’arrivo del dottor Franco Lisi, ginecologo che vanta una importante esperienza nel campo delle tecniche di procreazione medicalmente assistita. Responsabile del laboratorio di biologia della riproduzione, componente fondamentale di supporto all’attività clinica del centro, è la professoressa Carla Tatone del Dipartimento MESVA dell’Università degli studi di l’Aquila. Il centro opera all’interno dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia, attualmente diretta dal professor Leonardo Di Stefano e nell’ambito del dipartimento materno infantile diretto dalla dottoressa Sandra Di Fabio.
La struttura nasce con l’obiettivo di dare una risposta alle coppie, sempre più numerose, che hanno difficoltà a diventare genitori e rappresenta un importante fiore all’occhiello per l’ospedale e l’Università dell’Aquila. Nel marzo dello scorso anno è stata subito lanciata una campagna di selezione e arruolamento delle coppie con difficoltà riproduttive: subito numerose le richieste delle coppie. Nel giugno del 2019 è iniziata la procreazione assistita di primo livello (inseminazione intrauterina) e il 24 settembre dello scorso anno si è registrata la prima gravidanza con inseminazione intrauterina. Lo scorso dicembre il sindaco di L’Aquila, Pierluigi Biondi, ha rilasciato l’autorizzazione formale per i locali della fecondazione assistita di secondo livello (fertilizzazione in vitro FIVET/ICSI), al termine di un complesso iter burocratico. “Si tratta di un traguardo importante – spiega il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che è presidente del comitato ristretto dei sindaci, “che contribuisce a qualificare ulteriormente il sistema sanitario aquilano e delle aree interne.
La proficua collaborazione tra comune e azienda sanitaria ha consentito di superare un’impasse burocratica di cui soffrivano soprattutto quelle coppie costrette a rivolgersi a strutture, pubbliche o private, situate in altri territori o al di fuori della nostra regione. Sono convinto che il centro di procreazione medicalmente assistita del San Salvatore, in cui è possibile ricorrere a tecniche di fecondazione assistita di secondo livello ed EmbryoTransfer, diventerà un punto di riferimento per utenti non solamente abruzzesi. Quello aquilano è il secondo nosocomio abruzzese, l’altro è a Ortona, a offrire un’assistenza di questo tipo.
È questa la sanità”, conclude il sindaco, “che piace: fatta di professionalità di altissimo livello, in grado di dare risposte alle esigenze dei cittadini e, soprattutto, pubblica”.