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Polemiche sui dati di balneabilità delle acque: Arta fa chiarezza. Amicone: noi inattaccabili

Redazione Centrale di Redazione Centrale
23 Giugno 2016
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Pescara. balneazione campionamenti arta­ “Per i sindaci non solo è obbligatorio, ma è anche un dovere civico apporre i cartelli relativi ai divieti di balneazione. Non so come stanno le cose e quando sono stati messi i cartelli. Una cosa è certa: non rientra nei compiti dell’Arta verificare e controllare se i sindaci mettono i divieti di balneazione”. Lo ha detto, a margine di una conferenza stampa, il direttore generale dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta), Mario Amicone. Il riferimento è alla richiesta di rinvio a giudizio a carico del sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, del vicesindaco, Enzo Del Vecchio, e del dirigente comunale, Tommaso Vespasiano, con l’accusa di concorso in omissioni di atti d’ufficio per la la vicenda dell’ordinanza fantasma dello scorso anno sul mare inquinato. “Anche in quell’occasione ­ ha aggiunto Amicone ­ la nostra comunicazione è stata tempestiva. Se poi, come ho letto, i cartelli non stati messi immediatamente perché pensavano che i risultati di verifica sarebbero stati positivi, è una scelta del sindaco e una sua responsabilità, rispetto alla quale non posso dire niente”. “L’Arta da un punto di vista professionale è inattaccabile. Noi rispettiamo in modo esatto e preciso le disposizioni, gli obblighi e i doveri che abbiamo, stabiliti dalla Regione e dal Ministero della Salute. Per quanto riguarda la balneabilità siamo inattaccabili, sia nelle procedure sia nei tempi”. Il direttore regionale dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta), Mario Amicone, interviene sulle polemiche relative ai dati sulla qualità delle acque di balneazione e prova a fare chiarezza sull’operato dell’Agenzia. Il punto della situazione nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte, oltre ad Amicone, il direttore tecnico dell’Arta, Giovanni Damiani, i dirigenti Emanuela Scamosci e Anna Renzi del Distretto provinciale di Pescara e, per la Regione Abruzzo, il dirigente del Servizio Opere Marittime e Acque Marine, Carlo Visca, e il responsabile dell’Ufficio Qualità Acque Marine ed Ecosistemi, Nicola Caporale. Per quanto riguarda i tempi della pubblicazione degli esiti dei campionamenti, è stato spiegato che “il calendario dei prelievi è stabilito da un’apposita delibera regionale che, oltre alle date, stabilisce i punti dei controlli e la profondità”, con i “primi risultati di laboratorio disponibili in 48 ore; i campioni con valori prossimi al limite seguono un percorso preferenziale, affinché la comunicazione arrivi immediatamente ai Comuni e altri enti preposti”. “I tempi di pubblicazione on line, pari a cinque giorni dall’ultimo prelievo ­ ha spiegato Amicone ­ sono necessari per consentire all’Agenzia di elaborare i rapporti di prova e fornire all’utenza valori certificati, dunque ufficiali. Screditarci è dichiarare guerra alle istituzioni, senza peraltro risolvere i problemi di inquinamento. Curare i depuratori spetta ad altri, noi siamo tenuti a segnalare i valori oltre soglia agli enti gestori e alle Province”. Damiani ha parlato di “terzietà, imparzialità e grandissima professionalità” dell’Agenzia, sottolineando che “la nostra sola bussola è difendere la salute delle persone. Bisogna considerare più elementi ­ ha detto ­ noi non abbiamo interessi, siamo indipendenti e facciamo le misure nel migliore dei modi; abbiamo regole sperimentate e rigorose ed usiamo una metodica ufficiale, quella di Stato; siamo davanti ad un’enorme variabilità di cose e di fattori”. “Le procedure in questo settore non si possono inventare ­ ha detto Caporale ­ perché è tutto normato, oltre che dalla delibera di Giunta regionale, da direttive europee e specifici decreti legislativi”. “C’è una perfetta simbiosi tra Arta e Regione Abruzzo per i controlli sulle acque di balneazione ­ ha assicurato Visca ­ e nessun sindaco può contestare il nostro operato”. In termini di trasparenza e informazione è stata ricordata l’applicazione web dell’Arta che, “unica in Italia”, permette la consultazione dei dati per stabilimento dal telefonino, pubblicizzata anche attraverso una locandina esplicativa trasmessa ai Comuni e destinata agli stabilimenti balneari dell’intero litorale.

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