Solo 10 dosi di vaccino anti-Covid a settimana: sono quelle al momento disponibili per ogni medico di famiglia nelle regioni in cui si è avviato il coinvolgimento dei camici bianchi nella campagna di vaccinazione.
Lo spiega il segretario della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti, precisando che sono ancora poche le regioni partite con la vaccinazione negli studi o asl sulla base di accordi territoriali. In questa prima settimana, “stimiamo in circa 100mila le dosi arrivate ai medici nelle regioni partite. Un numero ancora scarso, mentre va sottolineato il ritardo di varie regioni”, afferma.
In questo momento, nelle vaccinazioni anti-Covid “si sta creando una forte discriminazione nei confronti dei soggetti con patologie e più fragili: dal momento che il vaccino che sembrerebbe più disponibile è AstraZeneca, utilizzabile però solo nella fascia 18-65 anni senza patologie, molte dosi non si stanno infatti utilizzando per la categoria dei vulnerabili ma sono dirottate su altri soggetti meno prioritari. Chiediamo al governo l’immediata tutela dei soggetti fragili e di velocizzare la disponibilità di tutti i vaccini utilizzabili”.