L’Aquila. E’ stato notificato ad R.A., 60 anni, il divieto di avvicinamento alla ex moglie, emesso dal GIP del Tribunale dall’Aquila. La donna, aquilana, avrebbe subito per anni le angherie e le umiliazioni del marito, teatino ma da anni residente nel capoluogo, che sin dai primi tempi del loro matrimonio avrebbe avuto atteggiamenti poco amorevoli nei suoi confronti. Le umiliazioni e la violenza psicologica ben presto sarebbero sfociati in maltrattamenti fisici subiti anche davanti al figlio minore. Ciò avrebbe indotto la donna a chiedere la separazione nel 2008. Nel 2009, però, a causa del sisma, il nucleo familiare si è dovuto ricomporre al fine di ottenere un alloggio provvisorio e, purtroppo, la situazione è peggiorata notevolmente tanto che la donna si è vista costretta ad abbandonare l’abitazione e a rifugiarsi altrove e provocando le ire del coniuge. Nel 2010 l’uomo viene arrestato su “Ordine di esecuzione pena”, per cumulo di pene maturate a seguito delle condanne ricevute per le innumerevoli denunce sporte dalla moglie e nel 2011 viene affidato ai servizi sociali a seguito di ordinanze del Tribunale di Sorveglianza di L’Aquila, finirà di scontare la sua pena nel marzo del 2014. Nel 2014, tornato all’Aquila, gli viene assegnato un alloggio proprio accanto a quello occupato dalla moglie e dal figlio: da quel momento sono iniziate una serie di azioni denigratorie, diffamatorie ed ingiuriose nei confronti della donna che l’hanno portata a chiedere l’allontanamento dell’uomo che continuava a perseguitarla. Messaggi minacciosi e danneggiamenti sull’autovettura, minacce con un coltello, scritte delle frasi volgarissime di natura sessuale sul parabrezza dell’auto. e sulle colonne dei garage sotto l’abitazione della donna e lancio di uova. E’ tutto ciò che la donna ha dovuto sopportare e che ha spinto i magistrati all’emanazione del provvedimento cautelare previsto dalla nuova legge sullo stalking del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.