Pescara. “È una foto shock per chi ancora pensa che una riserva naturale regionale debba essere, nel 2022, un’oasi di pace e tranquillità, da visitare in punta di piedi per rispettare la fauna che proprio ora è in piena attività riproduttiva. Invece la Riserva delle Sorgenti del Pescara a Popoli, in provincia di Pescara, è stata lasciata prendere d’assalto da migliaia di persone per la pasquetta, che hanno affollato all’inverosimile e in maniera del tutto caotica l’area pic-nic. Non è che un’area di una riserva destinata alla sosta sia una terra di nessuno in quanto le attività che vi si svolgono devono integrarsi con quelle di protezione e conservazione proprie di un’area protetta di limitate dimensioni”.
La denuncia arriva dalla Stazione Ornitologica Abruzzese che continua: “L’immagine è stata presa da un post del gruppo facebook “Meraviglioso Abruzzo (il Sabato Meravigliosa Italia)” dove ha ricevuto una valanga di critiche e alla fine i commenti sono stati bloccati (qui il post: https://www.facebook.
“Soli pochi giorni fa, proprio a ridosso delle feste pasquali”, continua la Stazione, “in modo quantomeno poco tempestivo visto che si sa cosa può accadere a pasquetta, il direttore della Riserva, Pierlisa Di Felice, sulla stampa invitava a visitare la riserva, definita un “locus amoenus“. Le aree protette che sono esposte a queste forme di fruizione incontrollata si organizzano a dovere, ad esempio istituendo numeri chiusi e prenotazioni visto che, tra l’altro, ricevono finanziamenti dalla regione di decine di migliaia di euro per il loro funzionamento. Dopo l’ok dato dal direttore Di Felice alla Valutazione di Incidenza dell’ampliamento della megacava appena al di fuori della riserva, a soli 800 metri a monte delle sorgenti, dopo il caso dell’approdo per le canoe, pubblicizzato dalla Riserva stessa, poi rivelatosi un’occupazione irregolare del demanio grazie alla segnalazione della Stazione Ornitologica Abruzzese, dopo questo scandalo assolutamente diseducativo per la gestione di una riserva e di un sito di interesse comunitario ci chiediamo se questa debba essere ancora considerata come un’area protetta”.
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