Chieti. Perde il bambino al momento del parto al settimo mese di gravidanza e presenta un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere di accertare eventuali colpe e negligenze. È il dramma di una trentanovenne di Lanciano, ricoverata d’urgenza lo scorso 17 luglio all’ospedale Santissima Annunziata di Chieti. Del fatto è stato subito informato il Pm di turno, Giuseppe Falasca: l’inchiesta ha già mosso i primi passi con il sequestro della cartella clinica, mentre il magistrato ha delegato le indagini alla polizia. Secondo quanto ricostruito, due domeniche fa la donna – già seguita dai medici del policlinico di Colle dell’Ara durante la gravidanza – è arrivata al pronto soccorso teatino con le contrazioni. La giovane era alla trentaduesima settimana di gestazione. La situazione è apparsa fin da subito delicata ed è stato disposto il parto d’urgenza. Il feto, stando a quanto emerso, è nato già morto. Il bimbo sembra si trovavasse in posizione podalica al momento di venire alla luce. La Asl di Lanciano Vasto Chieti ha avviato un’indagine interna. Uno dei primi passaggi è stata la richiesta di un riscontro diagnostico per accertare la causa della morte: l’esame è stato già eseguito la scorsa settimana e, nei prossimi giorni, sono attesi i primi risultati. L’azienda sanitaria ha costituito un gruppo di lavoro per far luce sull’accaduto, fornendo subito sostegno e supporto alla donna e alla sua famiglia in un momento così delicato. La giovane è ancora ricoverata in ospedale, ma le sue condizioni di salute sono buone. A distanza di otto giorni dal decesso, i famigliari hanno deciso di affidarsi a un avvocato e rivolgersi alla magistratura. Nei giorni scorsi, invece, a Lanciano è stato già celebrato il funerale del neonato. Una tragedia infinita per la giovane coppia, chiusa nel silenzio: per loro sarebbe stato il primo figlio.