Pescara. “Le entrate erariali sono passate da 10,7 miliardi del 2019 a 7,7 miliardi del 2021, con una flessione di 3 miliardi” mentre, “a parità di raccolta, la spesa è diminuita di 4 miliardi, passando dai 19 miliardi del 2019 al 15 miliardi del 2021”.
Lo ha detto il professor Marco Spallone, docente di Economia degli Intermediari finanziari presso l’Università “G. D’Annunzio” di Pescara, nel corso di un’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico.
“Possiamo dire”, ha aggiunto Spallone, riportato da Agipronews, “che il mercato dei giochi ha superato la pandemia, visto che la raccolta ha raggiunto i 111 miliardi lo scorso anno”. La riduzione della spesa «”vuol dire che la domanda si è ripartita” diversamente e che i giocatori si sono spostati “verso tipologie di gioco a più alto payout”: questo “può significare una migrazione dalla rete fisica alla rete online, dove ci sono giochi ad alto payout”, ha spiegato.
“La quota della raccolta online è passata dal 33% del 2019 al 61% del 2021: questo è probabilmente il cambiamento strutturale più importante che si è verificato nel triennio, sollecitato dalla pandemia e dalla chiusura della rete fisica per un lungo periodo, che ha spinto molti dei cittadini-giocatori a usare i canali online. L’abitudine si è poi consolidata nel 2021”, ha ricordato.