Chieti. Tre persone in carcere e altre tre agli arresti domiciliari al termine di un’indagine, denominata “Fantomas”, del Nucleo di Polizia Tributaria di Chieti della Guardia di Finanza e della sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica del capoluogo teatino. Le accuse vanno da riciclaggio, autoriciclaggio, truffa, sostituzione di persona a falsità materiale, falsità ideologica e false attestazioni. Dieci nel complesso le persone denunciate, per due è stato disposto l’obbligo di dimora. Le indagini sono partite dalla denuncia presentata dai proprietari di un appartamento, a Roma, dopo aver scoperto che, a loro insaputa, l’immobile era stato venduto a terzi dall’inquilino a cui lo avevano dato in affitto. La truffa era stata così ben congegnata che il finto proprietario era riuscito perfino a procurarsi tutta la documentazione tecnicacatastale dell’immobile e copia del documento d’identità del reale intestatario del bene. Trovato l’acquirente, l’organizzazione criminale si adoperava per falsificare tutta la documentazione necessaria per ad indurre in errore gli acquirenti alla stipula del preliminare e successivamente alla firma del contratto definitivo di vendita formalizzato davanti all’ignaro notaio. I 400.000 euro, provento della vendita dell’immobile, sono stati fatti confluire su tre conti correnti accesi presso diversi istituti di credito e banche online, e da lì su un conto giochi acceso presso il Casinò di Venezia, su conti esteri accesi presso il Casinò Municipale di Nova Gorica (Slovenia) e, in parte, sono stati utilizzati per l’acquisto di lingotti e monete d’oro.
Anche in questa fase, il gruppo criminale si è rivelato particolarmente abile perché tutte le movimentazioni sono avvenute dissimulando la reale identità degli autori e sfruttando anche la complicità di un direttore di banca. Le indagini9 della Fiamme Gialle hanno permesso di accertare che sul conto giochi acceso presso il Casinò di Venezia erano stati accreditati 200.000 euro, successivamente prelevati in fiche e portati all’esterno del Casinò per essere monetizzati facendone, così, perdere le tracce. Per quanto riguarda le somme accreditate presso il Casinò Municipale di Nova Gorica, gli accertamenti, svolti anche in collaborazione del Servizio Interpool, hanno consentito di identificare i componenti del gruppo criminale che, con altrettanti documenti d’identità falsi, materialmente avevano proceduto al ritiro delle somme accreditate. Oltre alla falsificazione dei documenti d’identità, sono state attivate numerose schede telefoniche, intestate ad ignari soggetti per lo più pregiudicati ed irreperibili, che servivano esclusivamente a mantenere i contatti tra i membri del gruppo criminale e con le persone truffate. Realizzata la truffa le schede sim e i telefoni cellulari utilizzati sono stati distrutti.