Teramo. I carabinieri della compagnia di Giulianova hanno smantellato un fiorente di giro di spaccio di sostanze stupefacenti (eroina, cocaina, hashish e marijuana), destinato a tutta la provincia teramana e gestito da una famiglia di etnia rom di Mosciano Sant’Angelo.
L’operazione, denominata “Take Away”, ha visto i carabinieri di Giulianova, in collaborazione con i colleghi di Teramo e Alba Adriatica, eseguire questa mattina sette ordinanze di custodia cautelare (di cui 4 in carcere e 3 ai domiciliari) nei confronti di altrettanti indagati accusati di acquisto, detenzione e cessione di stupefacenti.
Oltre ai sette destinatari dell’ordinanza sempre questa mattina i carabinieri hanno arrestato in flagranza un’ottava persona.
L’operazione, partita da un’indagine dei carabinieri di Notaresco, ha permesso di accertare come gli arrestati, di cui cinque risiedevano tutti in un’unica palazzina a Mosciano, si facessero raggiungere sotto casa dai tossicodipendenti,
utilizzando anche dei minorenni per la cessione delle dosi.
Nel corso dell’attività di indagine, durata diversi mesi, sono stati rinvenuti e sequestrati complessivamente circa 4 chili di droga, che immessi sul mercato avrebbero fruttato ben 50mila euro.
Alle sette misure cautelari e all’arresto in flagranza di oggi si aggiungono altri sei arresti in flagranza effettuati da giugno a febbraio, 35 perquisizioni eseguite e 30 persone segnalate come assuntori.
Particolarmente importante il numero degli indagati: ai sette colpiti da ordinanza di misura cautelare si aggiungono altre 15 persone indagate coinvolte a vario titolo nell’attività di spaccio, di cui due minorenni. Uno dei destinatari delle misure cautelari, inoltre, è accusato anche di estorsione ai danni di un tossicodipendente che aveva contratto con lui un debito di oltre 9mila euro.