Chieti. Questione Nuova Pescara.
“No grazie”. Antonio Luciani si definisce il sindaco ‘dell’ultima pissola Svizzera rimasta’, la neutralità alle porte della Grande Pescara. Ma non per questioni ideologiche, “In teoria sarei anche favorevole all’idea della Grande Pescara, di una area metropolitana organizzata, ma, visto come sta andando, mi rendo conto che non abbiamo nè una classe politica locale nè una classe amministrativa in grado di gestire questa cosa”.
Luciani ragiona a prescindere dal fatto che il suo comune è in un’altra provincia, consapevole che la Nuova/Grande Pescara comunque avrà un impatto su Francavilla, “Sono consapevole che si farà, a prescindere dagli interlocutori, il meccanismo non si fermerà”, ripete forse parlando al sindaco di Montesilvano che nei giorni scorsi si augurava un intervento della politica regionale per ridiscutere il progetto. “Vista da fuori è che questa cosa mantenga il rischio di finire in un disastro cosmico”, ha puntualizzato Luciani, “Io mi sarei opposto non per l’idea in sè, ma per il momento storico. Francavilla non avrebbe da guadagnare da questa fusione”.