“Ve la mettete la mascherina, li mortacci vostra”. Lo ha scritto sulla propria tuta anti-Covid l’infermiere Marco Bellafiore, impiegato al policlinico “Umberto I” di Roma, ormai esasperato da chi si ostina a non rispettare le regole per contenere il contagio, o nega l’esistenza del Coronavirus. In queste ore, Bellafiore è diventato “famoso” su Facebook grazie a un post “polemico” che ha avuto una larghissima diffusione, diventando la protesta dei professionisti sanitari ormai esausti, dopo mesi di lavoro, rischi e turni durissimi in prima linea contro il Coronavirus. Ad agosto, alla stanchezza e all’esasperazione si aggiunge anche il caldo soffocante nelle tute di protezione.
“Post polemico. L’ultima volta che ho avuto bisogno delle mutande di ricambio probabilmente avevo 3/4 anni e all’asilo ancora mi pisciavo addosso. Questa volta, dopo quasi 5 ore di turno bardato dentro che me so sudato pure l’acqua del battesimo, c’avevo le mutande talmente fraciche che da grigie so diventate nere” scrive infatti l’infermiere.
“Veniteme a dì che è tutto ok, che non ce n’è coviddi, che stasera annamo a ballà. Intanto, a 30 gradi e con una tuta da centro dimagranti sobrino, ce stamo noi, non voi” continua Bellafiore. “Tanto che ve frega, mica mi capiterà di stare con un tubo in gola a cagarmi addosso mentre una macchina respira per me. Vai sereno zì, a te non capita. E se capita, ci sono gli stronzi che per un indennità di quasi 100 euro (lorde) al mese, si fanno turni interi in stile palombaro grondando acqua tipo che ce poi fa rafting quando se levamo la tuta. Ma no, a te non capita, dai. Cazzotene delle regole. E intanto noi se respiramo la stessa aria calda dentro una mascherina per ore per i cazzacci vostri”.
“Andate in vacanza va’, che io ancora non ce so andato. Sarà per questo che so un po’ polemico” conclude.